CCNL Abbigliamento – Industria: con il nuovo anno importanti novità per il settore



Nuovi minimi retributivi, promozione del Sistema Welfare Moda ed erogazione dell’Elemento di Garanzia Retributiva


A decorrere dal mese di gennaio 2023, per il personale impiegato dalle aziende del settore, sono previste le seguenti novità.


Minimi retributivi









































Livello Minimo
8 2.230,39
7 2.103,70
6 1.974,89
Viaggiatore 1 1.902,67
5 1.850,01
Viaggiatore 2 1.794,72
4 1.759,95
3S 1.719,52
3 1.681,33
2S 1.632,70
2 1.597,13
1 1.296,60

 


Sistema Welfare Moda
Tramite il Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa Sanimoda è attivata a beneficio di tutti i lavoratori del settore, un’assicurazione contro la non autosufficienza, cosiddetta LTC. Tale assicurazione è finanziata con un contributo versato dalle aziende per 12 mensilità al predetto Fondo, pari a 2,00 euro mensili per ogni lavoratore nelle stesse tempistiche e modalità del contributo sanitario. Sono fatti salvi accordi o regolamenti aziendali, già operativi alla data del CCNL, con i quali viene assicurata a tutto il personale aziendale o ad alcune categorie di lavoratori, una copertura assicurativa comportante un contributo pari o superiore a quello di cui sopra. Viene altresì progettato un nuovo Ente Bilaterale di settore, aperto anche agli altri comparti della moda, Sistema Welfare Moda che opera insieme ai due Fondi esistenti Previmoda e Sanimoda, dedicato all’informazione ed alla promozione del Sistema Welfare Moda e di tutte le opportunità che esso offre alle aziende ed ai lavoratori; all’implementazione di una specifica piattaforma di servizi di welfare anche in convenzione con primarie società specializzate, e a beneficio delle piccole medie industrie del settore e dei loro dipendenti; all’attivazione di nuovi servizi di natura socioassistenziale concordati tra le Parti.
Al fine di finanziare la costituzione e la prima attivazione dell’Ente, è stato de finito un contributo Una Tantum a carico delle aziende pari a 5,00 euro per ogni addetto in forza a tempo indeterminato.


Elemento di Garanzia Retributiva (EGR)
Al personale impiegato da aziende prive di contrattazione aziendale e non percipienti altri trattamenti economici individuali o collettivi oltre a quanto spettante, viene riconosciuto annualmente, con la retribuzione dei mesi di gennaio, una somma a titolo di Elemento di Garanzia Retributiva pari a 300,00 euro lordi, in base alla situazione retributiva individuale rilevata nell’anno precedente, con assorbimento fino a concorrenza del valore dell’E.G.R. di quanto individualmente versato.
Tale ammontare, è omnicomprensivo di tutti gli istituti legali e contrattuali, compreso il TFR, potendo inoltre esser proporzionalmente ridotto in dodicesimi considerando come mese intero, anche la frazione di mese superiore a 15 giorni. Viene altresì riproporzionato per il personale impiegato a tempo parziale.
Le imprese in crisi nell’anno precedente l’erogazione o nell’anno di competenza dell’erogazione e che hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali o formulato istanza per il ricorso a procedure concorsuali, con accordo aziendale definito anche nell’ambito dell’espletamento delle procedure per l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, possono ricorrere alla sospensione, riduzione o differimento della corresponsione dell’EGR per l’anno di competenza.


 

Modifiche alla disciplina delle prestazioni occasionali introdotte dalla Legge di Bilancio 2023

Cambiano le regole per le prestazioni occasionali: la Legge di Bilancio 2023 amplia il limite dei compensi da 5.000 euro a 10.000 euro, ha carattere espansivo relativamente al numero dei lavoratori in forza (da 5 a 10 dipendenti a tempo indeterminato) e introduce maggiore flessibilità per il settore agricolo.

La Legge di bilancio 2023, fra le altre disposizioni, prevede importanti modifiche per quanto concerne le prestazioni occasionali (art. 54-bis, D.L. n. 50/2017). La prima modifica (art. 1, co. 342) interessa l’estensione da 5 a 10.000 euro, nel corso di un anno civile, del limite complessivo di compensi che possono essere corrisposti da ciascun utilizzatore, affinché una prestazione possa essere definita occasionale, con riferimento alla totalità dei prestatori. Resta invece fermo a 5 mila euro il compenso massimo che può essere percepito da ciascun prestatore nel corso dell’anno civile.
La disciplina sulle prestazioni occasionali si applica altresì nell’ambito delle attività di discoteche, sale da ballo, night club e simili con codice ATECO 93.29.1. (art. 1, co. 342, lettera b). 

Il contratto di prestazione occasionale è il contratto mediante il quale un utilizzatore acquisisce con modalità semplificate prestazioni di lavoro occasionali o saltuarie di ridotta entità, entro determinati limiti di importo (D.L. 50/2017). Finora la normativa ne vietava il ricorso per gli utilizzatori con alle dipendenze più di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato. Sul punto, la Legge n. 96/2017 (comma 342, lettera d), ha ampliato la possibilità di utilizzo del contratto di prestazione occasionale, come accennato, consentendolo ad utilizzatori che abbiano alle proprie dipendenze fino a 10 lavoratori subordinati a tempo indeterminato, anzichè cinque. Detto limite si applicherebbe anche a tutte le aziende alberghiere e le strutture ricettive che operano nel settore del turismo, equiparate, dunque, agli altri utilizzatori.  

Analoga flessibilità è introdotta per le aziende del settore agricolo (art. 1, commi da 343 a 354). Nel dettaglio, si prevede che il ricorso al contratto di prestazione occasionale sia, di norma, vietato da parte delle imprese del settore agricolo, anche con riferimento alle attività lavorative rese da titolari di pensione di vecchiaia o di invalidità, giovani con meno di 25 anni iscritti a un corso di studi, disoccupati o percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito e purché, in ogni caso, non siano iscritti nell’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli (art. 1, comma 342, lett. d), num. 2). Conseguentemente, al comma 343, è abrogata la disposizione che prevedeva l’obbligo per il lavoratore che eroga prestazioni a favore delle imprese del settore agricolo di autocertificare di non essere stato iscritto nell’anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli. 
Tuttavia, per garantire la continuità produttiva delle imprese agricole e facilitare il reperimento di manodopera per le attività stagionali, favorendo forme semplificate di utilizzo delle prestazioni di lavoro occasionale a tempo determinato, è introdotta una disciplina transitoria per il biennio 2023-2024 che ammette il ricorso alle prestazioni occasionali in agricoltura.
Le prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato devono essere riferite ad attività di natura stagionale di durata non superiore a 45 giornate annue per singolo lavoratore, rese da soggetti (disoccupati, percettori di NASpI o di DIS-COLL, o del reddito di cittadinanza ovvero percettori di ammortizzatori sociali, pensionati, studenti con meno di 25 anni, detenuti o internati ammessi al lavoro all’esterno) che, fatta eccezione per i pensionati, non abbiano avuto un ordinario rapporto di lavoro subordinato in agricoltura nei tre anni precedenti.

Il datore di lavoro, prima dell’inizio del rapporto di lavoro, è tenuto ad acquisire un’autocertificazione resa dal lavoratore sulla propria condizione soggettiva. L’INPS provvede a sottrarre dalla contribuzione figurativa relativa alle eventuali prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito gli accrediti contributivi derivanti dalle prestazioni di lavoro occasionale agricolo.
I datori di lavoro agricoli che ricorrono a prestazioni di lavoro occasionale agricolo sono tenuti a comunicarlo al competente Centro per l’impiego (art. 1, co. 346).  L’obbligo del datore di lavoro di informare il lavoratore delle condizioni applicabili al contratto o al rapporto di lavoro ai sensi del D.Lgs. n. 152/1997 si intende soddisfatto, con la consegna di copia della comunicazione di assunzione trasmessa al Centro per l’impiego (art. 1, co. 351).
I datori di lavoro in generale sono tenuti al rispetto dei contratti collettivi nazionali e provinciali stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano nazionale. I compensi percepiti dai lavoratori sono determinati in base agli accordi con le predette organizzazioni, sono esonerati da qualsiasi imposizione fiscale (art. 1, co. 349), non incidono sullo stato di disoccupazione entro il limite di 45 giornate di prestazione e sono cumulabili con qualsiasi tipologia di trattamento pensionistico.

L’iscrizione dei lavoratori che erogano prestazioni occasionali di lavoro agricolo nel libro unico del lavoro può avvenire in un’unica soluzione, anche dovuta alla scadenza del rapporto di lavoro, fermo restando che i compensi spettanti possono essere erogati anche anticipatamente, su base settimanale, quindicinale o mensile (articolo 1, comma 350).  Il versamento all’INPS della contribuzione unificata previdenziale e assistenziale agricola, comprensiva di quella contrattuale, dovuta sui compensi erogati, è effettuata dai datori di lavoro entro il giorno 16 del mese successivo al termine della prestazione. Per le zone agricole e i territori montani svantaggiati è prevista l’applicazione di aliquote ridotte (art. 1, co. 45, Legge n. 220/2010)

L’art. 1, co. 354 prevede la trasformazione del rapporto di lavoro occasionale in rapporto di lavoro a tempo indeterminato in caso di superamento del limite di durata di 45 giorni. Dispone l’applicazione di una sanzione da 500 a 2.500 euro per ogni giornata in cui risulta accertata la violazione in caso di utilizzo di soggetti diversi da quelli che possono erogare le prestazioni occasionali o di violazione dell’obbligo di comunicazione relativa all’instaurazione del rapporto di lavoro al Centro per l’impiego, a meno che non siano conseguenza di informazioni incomplete o non veritiere contenute nell’autocertificazione resa dal lavoratore.

CCNL Pesca Cooperative – Costiera locale, mediterranea e ravvicinata: in vigore gli aumenti retributivi



A partire dal 1° gennaio decorrono i nuovi minimi retributivi per il personale imbarcato su natanti di cooperative di pesca


In base all’accordo per il rinnovo del CCNL per gli imbarcati su natanti di cooperative di pesca, siglato il 15 dicembre 2021 tra l’Agci-Agrital, le Confcooperative-Fedagripesca, la Legacoop Agroalimentare e la Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uilapesca, sono in vigore dal 1° gennaio i nuovi minimi retributivi.


 


Minimi Retributivi per il Settore Costiera Locale


































Livello Minimo
Capo Pesca 1.461,32
Marinaio Polivalente 1.313,83
Marinaio 1.279,80
Giovanotto 1.268,45
Mozzo 1.257,11
Capo Pesca 48-140 giorni di pesca 469,91
Marinaio Polivalente 48-140 giorni di pesca 431,65
Marinaio 48-140 giorni di pesca 422,82
Giovanotto 48-140 giorni di pesca 419,87
Mozzo 48-140 giorni di pesca 416,93

Minimi Retributivi per il Settore Costiera Ravvicinata


































Livello Minimo
Capo Pesca 1.620,15
Marinaio Polivalente 1.484,01
Marinaio 1.427,28
Giovanotto 1.291,14
Mozzo 1.257,11
Capo Pesca 48-140 giorni di pesca 511,11
Marinaio Polivalente 48-140 giorni di pesca 475,79
Marinaio 48-140 giorni di pesca 461,08
Giovanotto 48-140 giorni di pesca 425,76
Mozzo 48-140 giorni di pesca 416,93

Minimi Retributivi per il Settore Mediterranea o di Altura



















Livello Minimo
Capo Pesca 1.778,98
Marinaio Polivalente 1.642,84
Marinaio 1.586,11
Giovanotto 1.336,52
Mozzo 1.302,49

CCNL Assicurazioni – addetti alla produzione: novità dal mese di gennaio 2023



Nuovi minimi retributivi ed erogazione del Terzo Elemento


Con il mese di gennaio 2023, ratificata l’ipotesi di accordo del 16 novembre 2022, sono previste importanti novità per il personale di settore a cui si applica il CCNL Assicurazioni – addetti alla produzione.


Minimi retributivi






















































































CLASSE LIV. 4 LIV. 3 LIV. 2 LIV. 1
cl 1 1.564,23 1.287,87 777,84 638,05
cl 2 1.601,60 1.316,54 794,25 651,85
cl 3 1.638,90 1.345,12 810,59 665,63
cl 4 1.676,17 1.373,78 827,03 679,43
cl 5 1.713,53 1.402,45 843,42 693,22
cl 6 1.750,84 1.431,03 859,76  
cl 7 1.788,20 1.459,70 876,21  
cl 8 1.825,57 1.488,37 892,61  
cl 9 1.862,77 1.516,95    
cl 10 1.900,14 1.545,67    
cl 11 1.937,51      
cl 12 1.974,81      
cl 13 2.012,17      

 


Terzo Elemento
E’ previsto altresì per gli addetti alla produzione, l’erogazione di una Una Tantum per il Terzo Elemento, secondo le classi ed i livelli di appartenenza, come di seguito illustrato.








































































CLASSE LIV. 4 LIV. 3 LIV. 2
CL 1 35,16 24,61 37,53
CL 2 36,81 25,80 39,47
CL 3 38,79 27,18 41,33
CL 4 40,43 28,30 43,30
CL 5 42,08 29,48 45,22
CL 6 44,05 30,87 47,10
CL 7 45,70 31,99 49,06
CL 8 47,34 33,17 51,00
CL 9 49,32 34,55  
CL 10 50,97 35,67  
CL 11 52,61    
CL 12 54,59    
CL 13 56,23    

Autoliquidazione 2022/23: le istruzioni operative dell’INAIL

Fornite le indicazioni alle riduzioni contributive e riepilogate le scadenze e le modalità di adempimento a carico dei datori di lavoro (INAIL, nota 30 dicembre 2022).

L’Istituto ha comunicato anche quest’anno le istruzioni in materia di Autoliquidazione. In particolare, per quel che riguarda le scadenze, l’INAIL riporta che fermo restando il termine del 16 febbraio 2023 per il versamento del premio di autoliquidazione in unica soluzione o della prima rata in caso di pagamento rateale, il termine per la presentazione delle dichiarazioni delle retribuzioni effettivamente corrisposte nell’anno 2022 è il 28 febbraio 2023.

I contributi associativi devono essere versati in unica soluzione entro il 16 febbraio 2023.

I datori di lavoro titolari di PAT (posizioni assicurative territoriali) devono presentare le dichiarazioni delle retribuzioni soltanto con i servizi telematici AL.P.I. online, che calcola anche il premio dovuto, e Invio telematico Dichiarazione Salari. Il numero di riferimento del premio di autoliquidazione 2022/2023 da indicare nel modello F24 è 902023.

A loro volta, i datori di lavoro del settore marittimo titolari di PAN (posizioni assicurative navigazione) devono trasmettere le dichiarazioni delle retribuzioni esclusivamente con il servizio online “Invio retribuzioni e calcolo del premio”. Il servizio calcola il premio dovuto e indica il numero di riferimento (di sei cifre) da riportare nel modello F24 per effettuare il pagamento. Tramite il suddetto servizio è possibile chiedere anche il certificato di assicurazione dell’equipaggio. Le imprese armatrici devono, inoltre, allegare tramite la specifica funzione prevista nel servizio online la seguente documentazione:

– per il certificato Ruolo unico, la documentazione relativa alla consistenza della flotta;

– per i certificati Comandata, Concessionari, Prove in mare, Tecnici ispettori e Appalti officina, l’elenco dei nominativi del personale assicurato.

Il premio di autoliquidazione, comunque, può essere pagato, anziché in unica soluzione entro il 16 febbraio 2023, in quattro rate trimestrali , ognuna pari al 25% del premio annuale, dandone comunicazione direttamente con i servizi telematici previsti per la presentazione delle dichiarazioni delle retribuzioni. In questo caso sulle rate successive alla prima sono dovuti gli interessi, calcolati applicando il tasso medio di interesse dei titoli di Stato per l’anno 2022 determinato dal MEF.

 I datori di lavoro che presumono di erogare nell’anno 2023 retribuzioni per un importo inferiore a quello corrisposto nel 2022 (ad esempio per riduzione o cessazione dell’attività prevista nel 2023) devono inviare all’INAIL entro il 16 febbraio 2023 la
comunicazione motivata di riduzione delle retribuzioni presunte, con il servizio Riduzione Presunto, indicando le minori retribuzioni che prevedono di corrispondere nel 2023.

Analogamente, entro la stessa data gli armatori devono effettuare la comunicazione motivata di riduzione delle retribuzioni presunte (ad esempio in caso di previsione di disarmo per parte dell’anno o per l’intero anno) con il servizio a loro dedicato Riduzione presunto per le PAN/certificati per cui ne ricorrono i presupposti.

Nella nota in commento, l’INAIL elenca poi, a legislazione vigente, le riduzioni contributive che si applicano all’autoliquidazione 2022/2023: riduzione per la piccola pesca costiera e nelle acque interne e lagunari (PAT); sgravi per pesca oltre gli stretti, pesca mediterranea e pesca costiera (PAN); sgravio per il Registro Internazionale (PAN); incentivi per il sostegno della maternità e paternità e per la sostituzione di lavoratori in congedo (PAT); riduzione per le imprese artigiane (PAT); riduzione per Campione d’Italia (PAT); riduzione per le cooperative agricole e i loro consorzi operanti in zone montane e
svantaggiate (PAT); riduzione per le cooperative agricole e i loro consorzi in proporzione al prodotto proveniente da zone montane o svantaggiate conferito dai soci (PAT); incentivi per assunzioni legge n. 92/2012, art. 4, commi 8-11 (PAT).

Infine, l’Istituto informa che i servizi telematici correlati all’autoliquidazione 2022-2023 saranno disponibili sul sito istituzionale a partire dalle seguenti date: riduzione di Presunto (PAT), 4 gennaio 2023; riduzione di Presunto (PAN), 3 gennaio 2023; invio telematico dichiarazione salari e VSAL (PAT), 11 gennaio 2023; AL.P.I. online (PAT), 11 gennaio 2023; invio retribuzioni e calcolo del premio (PAN), 12 gennaio 2023; richiesta certificato assicurazione equipaggio (PAN), 2 gennaio 2023.