CCNL Enti di ricerca: sottoscritto accordo di interpretazione autentica

Aran e le Organizzazioni e Confederazioni sindacali sono intervenute sulla corretta applicazione dell’art. 15, co. 9, del CCNL Enti di Ricerca e sperimentazione quadriennio normativo 2002/2005 – 1° biennio economico 2002/2003 sottoscritto in data 7 aprile 2006

Il giorno 24 Ottobre 2023 ha avuto luogo l’incontro tra l’Aran e le Organizzazioni e Confederazioni sindacali rappresentative per la sottoscrizione dell’ipotesi di accordo per l’interpretazione autentica dell’art. 15, co. 9, del CCNL Enti di ricerca e sperimentazione, quadriennio normativo 2002/2005 – 1° biennio economico 2002/2003 sottoscritto in data 7 aprile 2006.
Sulla base dei vari contenziosi segnalati le Parti Sociali sono intervenute sulla corretta applicazione dell’art. 15, co. 9, del CCNL Enti di Ricerca e sperimentazione di cui sopra, il quale dispone “9. Gli effetti giuridici ed economici delle selezioni di cui al presente articolo decorrono dal 1° gennaio dell’anno di riferimento; i requisiti utili alla valutazione del presente articolo devono essere posseduti alla stessa data”. 
Sulla base di quanto stabilito i “requisiti utili alla valutazione” che devono essere posseduti alla data del 1° gennaio dell’anno di riferimento non vanno confusi con i requisiti di partecipazione alla procedura selettiva. Per “requisiti utili alla valutazione” si intendono i documenti/attività/progetti ecc. svolti dai candidati nell’espletamento delle mansioni proprie del profilo immediatamente inferiore a quello per cui si concorre che vengono sottoposti alla Commissione ai fini della valutazione del “merito scientifico ovvero tecnologico”. 
Per concorrere alla procedura selettiva occorre essere inquadrati (decorrenza giuridica) nel livello immediatamente inferiore a quello per il quale si concorre in data antecedente alla data di decorrenza giuridica del nuovo inquadramento, ovvero non oltre il 31 dicembre dell’anno immediatamente precedente.  

Protezione di dati personali fin dalla fase di progettazione dei sistemi informatici aziendali

Il Garante della privacy sanziona la mancata adozione di misure adeguate a rilevare tempestivamente la violazione dei dati personali e di protezione dei dati fin dalla progettazione, riaffermando il principio del “privacy by design” (Garante privacy, nota 23 ottobre 2023, n. 512). 

La “Privacy by design” ha lo scopo di garantire l’esistenza di un corretto livello di privacy e protezione dei dati personali fin dalla fase di progettazione (design) di qualunque sistema, servizio, prodotto o processo, così come durante il loro ciclo di vita. In altre parole, il principio di Privacy by design punta a garantire un corretto livello di protezione dei dati in tutte le attività di trattamento e attuazioni effettuate all’interno di una organizzazione.

 

La vicenda portata all’attenzione del Garante è quella di una struttura sanitaria che aveva subito un attacco ransomware che, attraverso un virus, aveva limitato l’accesso al data base della struttura e richiesto un riscatto per ripristinare il funzionamento dei sistemi.

 

Il Garante della privacy riafferma il principio secondo cui si deve innanzitutto prevenire eventuali problemi già nella fase iniziale, quindi la fase di progettazione dei sistemi di sicurezza informatica di un’azienda: viene pertanto sanzionata con una multa di 30.000 euro la Asl napoletana per non aver protetto adeguatamente da attacchi hacker i dati personali e sanitari di 842.000 tra assistiti e dipendenti.

 

A seguito delle verifiche sulle misure tecniche e organizzative adottate dalla Asl sia prima che dopo l’attacco subito, il Garante ha evidenziato la mancata adozione di misure adeguate a rilevare tempestivamente la violazione dei dati personali e a garantire la sicurezza delle reti, anche in violazione del principio della protezione dei dati fin dalla progettazione (privacy by design).

 

Infatti, durante l’attività ispettiva, era emerso che l’accesso alla rete tramite vpn avveniva mediante una procedura di autenticazione basata solo sull’utilizzo di username e password. Inoltre, la carenza di segmentazione delle reti aveva causato la propagazione del virus all’intera infrastruttura informatica.

 

Nel sanzionare l’illecito il Garante ha tenuto conto, tra l’altro, del fatto che il data breach aveva riguardato dati idonei a rilevare informazioni sulla salute di un numero molto rilevante di interessati.

 

Dopo l’accaduto, l’azienda ha adottato una serie di misure volte non solo ad attenuare il danno subito dagli interessati, ma anche a ridurre la replicabilità dell’evento stesso, tra le quali l’attivazione di una procedura di accesso alla rete tramite vpn con doppio fattore di autenticazione.

CCNL Cooperative Sociali: è ancora confronto sul rinnovo contrattuale

Prosecuzione delle trattative contrattuali

Nei giorni scorsi presso la sede di ConfCooperative, è proseguita la trattativa tra le OO.SS. e le Centrali Cooperative sul rinnovo del CCNL Cooperative Sociali, disciplina applicata ai lavoratori delle cooperative del settore Socio-Sanitario-Assistenziale-Educativo e di Inserimento Lavorativo-Cooperative Sociali.
I principali temi discussi sono stati:
– la novazione degli articoli sui contratti a termine;
– circa il 1° livello, la quantificazione dei tempi di vestizione e svestizione;
– la revisione degli inquadramenti per alcune figure professionali;
– la modifica dell’articolato sull’obbligo di residenza in struttura (notti passive).
Queste le proposte su cui le Organizzazioni Sindacali auspicano di apportare approfondimenti e proprie importanti valutazioni, e su cui le Associazioni Datoriali si impegnano a formulare proposte in vista del prossimo incontro.
Da ultimo, le Parti hanno poi ribadito la volontà di intensificare il dibattito selezionando le priorità condivise per verificare l’esistenza o meno delle condizioni al fine di rendere concreta una preintesa.

CCNL Bancari Credito Cooperativo: definito il testo coordinato del contratto

Concluso il percorso negoziale per il rinnovo del contratto per i dipendenti del settore 

Le sigle sindacali Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Ugl-Credito e Uilca hanno reso noto che si è concluso il percorso negoziale tra le segreterie e Federcasse, per la stesura definitiva del testo coordinato del CCNL Bancari Credito Cooperativo dell’11/6/2022 e dei successivi accordi. Le Parti hanno fatto valere gli Istituti contrattuali di impatto economico e normativo. Nel corpo del testo coordinato sono stati disciplinate correttamente le materie afferenti ai cicli negoziali, costituiti dai contratti integrativi di gruppo. Questi ultimi trattano temi quali: la mobilità territoriale e professionale delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre ad un adeguamento ulteriore della classificazione del personale, con riferimento ai nuovi modelli distributivi. Le Sigle si sono impegnate a profondere ogni sforzo per giungere, in tempi congrui, ad una risoluzione positiva. Il prossimo incontro è previsto per l’8 novembre per completare il percorso di stesura e chiusura della piattaforma di rinnovo del prossimo contratto.

Procedimento di liquidazione delle prestazioni INAIL: sospensione del termine di prescrizione

Arrivano le istruzioni INAIL alla luce della sentenza della Corte di Cassazione del 2019 (INAIL, circolare 23 ottobre 2023, n. 44). 

L’INAIL ha fornito le istruzioni operative aggiornate sulla sospensione del termine triennale di prescrizione del diritto alle prestazioni, ai sensi dell’articolo 111, comma 2 del Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali approvato con il D.PR. n. 1124/1965. Le indicazioni giungono alla luce della sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite 7 maggio 2019, n. 11928.

In sostanza, con la sentenza citata, pertanto, la Corte ha ritenuto di aderire al precedente orientamento giurisprudenziale di legittimità, espresso nella sentenza a Sezioni Unite 16 novembre 1999, n.783, secondo cui il termine triennale di prescrizione rimane sospeso fino alla definizione del procedimento amministrativo da parte dell’INAIL.

Le istruzioni operative

Pertanto, in linea con l’orientamento giurisprudenziale espresso nella sentenza della Corte di Cassazione del 2019, il termine di prescrizione triennale rimane sospeso fino a che il procedimento di liquidazione delle
prestazioni non si conclude con un provvedimento espresso.

L’INAIL indica che dato che la prescrizione non può più essere validamente eccepita, le sue strutture territoriali devono concludere il procedimento amministrativo di liquidazione delle prestazioni, emettendo il relativo provvedimento che può essere di accoglimento o di rigetto. L’adozione del provvedimento espresso determina la cessazione della sospensione della prescrizione che riprende a decorrere dalla data di ricezione del provvedimento da parte dell’assicurato. 

Al riguardo, l’Istituto, infine, segnala che secondo un recente principio di diritto affermato dai giudici di legittimità (Cass. sez. IV.11 ottobre 2022, n.29532), il termine di prescrizione triennale dell’azione per il riconoscimento delle prestazioni da infortunio sul lavoro e malattie professionali, di cui all’articolo 112 del D.P.R. n.1124/1965, resta sospeso, ex art.111, comma 2 dello stesso decreto, per tutta la durata del procedimento amministrativo di liquidazione delle indennità e fino all’adozione di un provvedimento di accoglimento o di diniego da parte dell’istituto assicuratore; il termine di prescrizione riprende a decorrere dalla comunicazione del provvedimento espresso dell’Istituto e, in particolare, dal momento in cui tale provvedimento, di accoglimento o di diniego, perviene nella sfera di conoscibilità dell’assicurato. 

Di conseguenza, sono superate le istruzioni operative contenute nella circolare INAIL n. 42/2013.