CIPL Edilizia Industria Macerata: stabilito l’EVR

Determinato il valore dell’Elemento variabile della retribuzione nella misura massima del 4%

Il 4 luglio 2024, le Parti Sociali Confindustria Macerata, Feneal-Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil, hanno sottoscritto il verbale per la determinazione annuale dell’EVR, per i dipendenti delle imprese edili ed affini della provincia di Macerata, istituito quale premio variabile che tiene conto dell’andamento congiunturale del settore. 
Questo, che non ha incidenza sui singoli istituti retributivi, compreso il trattamento di fine rapporto, viene stabilito nella misura massima del 4% dei minimi tabellari in vigore alla data del 1° marzo 2022, sulla base dei seguenti 4 indicatori, ciascuno con il valore ponderale pari al 25%:
– numero lavoratori iscritti alla Cassa Edile Macerata;
– monte salari denunciati in Cassa Edile Macerata;
– ore di lavoro denunciate in Cassa Edile Macerata;
– numero delle imprese attive in Cassa Edile Macerata.
Pertanto, con riferimento all’anno 2024, verificato che i 4 parametri risultano positivi, a decorrere dal 1° luglio 2024 e fino al 30 giugno 2025, le imprese devono corrispondere l’EVR in quote mensili al personale in forza, nella misura del 4%, fatta salva la possibilità per le imprese di applicare l’EVR aziendale. 
L’erogazione viene effettuata sulle ore lavorabili, come le ore di malattia, ferie, permessi, infortuni e maternità.

CCNL Chimica Artigianato: sottoscritta l’ipotesi di accordo per il triennio 2023-2026

Previsti incrementi retributivi pari a 172,00 euro sul terzo livello per il settore Moda e a 184,00 euro sul terzo livello per l’area Chimica-Gomma Plastica

Nella giornata di ieri è stata sottoscritta tra le rappresentanze sindacali di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e le rappresentanze delle associazioni datoriali di categoria Confartigianato, CNA, Claai, Casartigiani, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore artigianato della chimica, della moda e della ceramica. I settori occupano circa 142mila lavoratori in circa 26mila aziende.
La nuova intesa, valida fino al 31 dicembre 2026, ha previsto dal punto di vista economico aumenti medi sui minimi di:
172,00 euro sul terzo livello per il settore Moda divisi in 4 tranches: 28,00 euro a luglio 2024, 40,00 euro a gennaio 2025, 49,00 euro a ottobre 2025, 55,00 euro a ottobre 2026. 
184,00 euro sul terzo livello per l’area Chimica-Gomma Plastica divisi in 4 tranches: 28,00 euro a luglio 2024, 40,00 euro a gennaio 2025, 49,00 euro a ottobre 2025, 67,00 euro ad ottobre 2026. 
Per il periodo di vacanza contrattuale è prevista l’erogazione di una Una Tantum di 110,00 euro divisa in 2 tranches: 55,00 euro a settembre 2024 e 55,00 euro a marzo 2025. In tema di anzianità di servizio è previsto l’aumento a 6,00 euro degli scatti di anzianità per gli apprendisti, mentre per l’attivazione degli accordi di flessibilità è previsto l’incremento della percentuale di maggiorazione dal 10% al 12%.
Tra le novità dal punto di vista normativo si segnalano l’aumento del limite massimo del periodo di conservazione del posto di lavoro in caso di malattia da 21 a 24 mesi e di ulteriori 90 giorni per lavoratori con disabilità certificata, ex L. n. 68/99. Nell’accordo è inoltre prevista l’istituzione della Commissione per la riforma dell’inquadramento, l’inserimento delle linee guida per il lavoro agile e la regolamentazione per l’attivazione della Banca Ore Solidali a tutela di comprovati e documentati casi di gravità e necessità. In tema di contrasto alla violenza di genere è stato recepito l’accordo quadro europeo sulle molestie e le violenze nei luoghi di lavoro. Per le lavoratrici inserite nei percorsi di protezione, in aggiunta a quanto previsto dalle disposizioni normative, è previsto un mese retribuito al 60% a carico delle aziende. 
Al termine della trattativa è stato sottoscritto un Avviso comune che impegna le parti a promuovere azioni condivise verso le istituzioni a sostegno del settore Moda. 

IMU: chiarimenti sugli immobili utilizzati dagli enti non commerciali

Il MEF si sofferma in materia di IMU fornendo chiarimenti sulle novità introdotte dalla Legge di bilancio 2024 relativamente agli immobili utilizzati dagli enti non commerciali (ENC) per lo svolgimento con modalità non commerciali delle attività meritevoli di tutela (Ministero dell’economia e delle finanze, circolare 16 luglio 2024, n. 2/DF).

La lett. g) del comma 759 dell’art. 1 della Legge n. 160/2019 stabilisce che sono esenti dall’IMU, per il periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni previste, gli immobili posseduti e utilizzati dagli ENC e destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali.

Al riguardo, l’articolo 1, comma 71, della Legge di bilancio 2024 stabilisce che la predetta disposizione, nonché le norme da questa richiamate o sostituite si interpretano nel senso che:

  • gli immobili si intendono posseduti anche nel caso in cui sono concessi in comodato a un soggetto funzionalmente o strutturalmente collegato al concedente, a condizione che il comodatario svolga nell’immobile esclusivamente le attività previste dall’articolo 7, comma 1, lettera i), del D.Lgs. n. 504/1992, con modalità non commerciali;

  • gli immobili si intendono utilizzati quando sono strumentali alle destinazioni, anche in assenza di esercizio attuale delle attività stesse, purché essa non determini la cessazione definitiva della strumentalità.

    Al riguardo, il MEF ricorda che la lett. g) del comma 759 dell’art. 1 della Legge n. 160/2019 stabilisce che sono esenti dall’IMU, per il periodo dell’anno durante il quale sussistono le condizioni prescritte, gli immobili posseduti e utilizzati dagli ENC e destinati esclusivamente allo svolgimento con modalità non commerciali.

In merito al requisito del collegamento funzionale o strutturale tra comodatario e comodante, la nuova circolare del MEF richiama quanto deciso dalla Corte di Cassazione che si è pronunciata sul tema, dando indicazioni sulla definizione del citato collegamento funzionale.

Alla luce di quanto statuito dalla Corte, il collegamento funzionale può, dunque, ritenersi sussistente ove le attività svolte dal comodatario nell’immobile rientrino nel novero di quelle agevolate, siano esercitate con modalità non commerciali e, al contempo, siano accessorie o integrative rispetto alle attività istituzionali dell’ente comodante, ponendosi con le finalità istituzionali di quest’ultimo in rapporto di diretta strumentalità.

Tale nesso di strumentalità sussiste qualora l’attività non commerciale svolta nell’immobile concesso in comodato sia legata alle finalità e alle attività istituzionali del concedente e risulti coerente e funzionale rispetto agli scopi dello stesso ente concedente.

Oltre a ciò, il MEF considera, altresì, integrato il requisito del collegamento funzionale tra comodante e comodatario nell’ulteriore ipotesi in cui il primo detenga, in forza di norma statutaria, la facoltà di nominare i componenti dell’organo di gestione del secondo ente. 

 

Per quanto riguarda, invece, la nozione di collegamento “strutturale” tra comodatario e comodante, si deve fare riferimento anche in questo caso alle indicazioni fornite dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione in merito alle condizioni che possono consentire il mantenimento dell’esenzione IMU laddove si tratti di utilizzo del bene da parte del comodatario. Secondo l’orientamento della Cassazione ciò è possibile quando il comodatario sostanzialmente utilizza il bene in attuazione dei compiti istituzionali dell’ente concedente, con il quale sussiste uno stretto rapporto di strumentalità che potrebbe definirsi “compenetrante”, ovverosia il caso in cui l’immobile è concesso in comodato a un altro ente non commerciale appartenente alla stessa struttura dell’ente concedente per lo svolgimento di un’attività meritevole prevista dalla norma agevolativa.

 

Infine la circolare MEF, per quanto riguarda la norma di interpretazione autentica relativa alla permanenza del vincolo di strumentalità alle destinazioni degli immobili per lo svolgimento delle attività meritevoli, anche in assenza di esercizio attuale delle attività stesse, richiama la giurisprudenza venutasi ad affermare, ad opera della Corte di Cassazione sul tema.

La Corte, in particolare, riconosce l’irrilevanza del mero temporaneo inutilizzo del bene per ragioni più o meno transitorie, contando, invece, ai fini della perdita del beneficio, il venir meno del carattere strumentale dell’immobile rispetto alle attività cui era destinato.

Pertanto, ai fini dell’applicazione dell’esenzione IMU, non tutti i mancati utilizzi degli immobili interessati determinano la perdita del beneficio fiscale, ma solo ed esclusivamente quelli che sono indice del mutamento della destinazione o della cessazione del rapporto di strumentalità rispetto all’utilizzazione del bene per lo svolgimento delle attività meritevoli cui gli stessi immobili sono stati destinati.

CCNL Dirigenti Enti Locali: sottoscritto in via definitiva il contratto 2019-2021

Sono previsti incrementi retributivi e novità in materia normativa

Il 16 luglio scorso, il rappresentante Aran e i rappresentanti sindacali hanno sottoscritto in via definitiva il CCNL 2019-2021 che interessa circa 13.640 dirigenti, dirigenti amministrativi tecnici e professionali, segretari comunali e provinciali appartenenti all’Area dirigenziale delle funzioni locali. All’interno del testo definitivo è stata introdotta, come disciplina comune ed applicabile a tutti i settori, quella relativa al lavoro agile e al mentoring. Inoltre, molte disposizioni adeguano le norme contrattuali ai corrispondenti interventi legislativi. A tal proposito, è stata riformulata la parte relativa alle relazioni sindacali, tenendo conto dell’aspetto informativo preventivo e consuntivo sulle materie di confronto. Novità anche in materia di periodo di prova, ampliamento di alcune tutele, come quelle che si riferiscono alle gravi patologie che necessitano di terapie salvavita, misure in favore delle donne vittime di violenza, provvedimenti sulle diverse tipologie di assenze. 
Per la parte economica, applicabile a tutto il personale dell’Area, è stata ridefinita la materia del patrocinio legale, coperture assicurative, welfare integrativo, pianificazione degli interventi della formazione, differenziazione e variabilità della retribuzione di risultato. Per i dirigenti degli enti locali è stato introdotto un nuovo istituto che regola il trattamento economico per il personale utilizzato in convenzione tra più enti. Incrementi economici e disciplina della pronta disponibilità per i dirigenti amministrativi, tecnici e professionali. Per i segretari è stato modificato il meccanismo per il riconoscimento delle maggiorazioni della retribuzione di posizione, tramite la previsione di valori minimi e massimi riconoscibili in base alle classi demografiche degli enti e ai criteri di graduazione individuati nel testo contrattuale. 
Inserite anche clausole ad hoc per i segretari di Comuni aderenti ad un’Unione e per i segretari operanti nei comuni capoluogo. Disciplinata anche l’indennità di reggenza e supplenza, dapprima regolata dal contratto integrativo nazionale, ed inserita per i segretari la norma contrattuale sugli incarichi ad interim
Gli incrementi mensili medi per 13 mensilità sono pari a 292,00 euro per i dirigenti, 230,00 euro per i dirigenti Pta e 226,00 euro per i segretari comunali e provinciali. inoltre, gli eventuali ulteriori incrementi medi, a valere sulle risorse di cui alla Legge 234/2021, c 604, in superamento del limite di cui all’art. 23 comma 2 del D.Lgs 75/2017, sono di 17,00 euro per i Dirigenti, 13,00 euro per i Dirigenti PTA e 13,00 euro per i Segretari comunali e provinciali.

CCNL Istituzioni Socio Assistenziali Uneba: sit-in e mobilitazioni in vista dello sciopero

Continuano le proteste e le mobilitazioni per il rinnovo del CCNL atteso da ormai quasi 5 anni

Prosegue lo stato di agitazione indetto dalle organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp, Fisascat-Cisl, Uil-Fpl e Uiltucs, a seguito del mancato accordo sulla procedura di raffreddamento attivata al Ministero del Lavoro, che si concluderà con la giornata di sciopero indetta per il 16 settembre 2024
Uneba, nonostante sia disponibile ad erogare 50,00 euro per il rinnovo contrattuale 2020/2025, ha subordinato la sottoscrizione dell’accordo all’intervento delle istituzioni pubbliche per la copertura economica del rinnovo contrattuale.
L’attivo unitario delle strutture, dei delegati e delle delegate del 3 luglio 2024, ha dato mandato alle OO.SS. di attivare il confronto con le istituzioni regionali, attraverso lo svolgimento di sit-in e presidi di protesta di fronte le sedi delle Regioni e in tutte le province. Difatti, i sindacati pretendono un incontro mirato sulla situazione di disagio in cui versano i 135 mila dipendenti del settore, richiedendo anche, alle autorità ecclesiastiche, di supportare la loro causa, contribuendo alla sensibilizzazione delle istituzioni sull’importanza di un contratto giusto per i lavoratori del settore che partecipano, con grande umanità, a migliorare la vita delle persone fragili.