CCNL Tessili Faconisti (Laif-Cisal): corresponsione della 1ª tranche di Una Tantum



Prevista per l’anno 2023 l’erogazione di un importo Una Tantum, da corrispondersi in 2 tranche


Con il CCNL sottoscritto il 31 gennaio 2023 Laif, Anpit, Cisal-Terziario e Cisal hanno stabilito l’erogazione nell’anno 2023 di un importo Una Tantum, suddiviso in 2 tranche. La 1ª tranche deve essere corrisposta nel mese di aprile con le seguenti modalità:
– lavoratori assunti entro il 31 dicembre 2020: 100% dell’Una Tantum;
– lavoratori assunti dal 1° gennaio 2021: Una Tantum proporzionata per il periodo lavorato, dalla data di assunzione al 31 dicembre 2022;
– lavoratori assunti dal 1° gennaio 2023: non hanno diritto all’Una Tantum.


 































Livello Importo
Quadri 225,00
1 200,00
2 170,00
3 140,00
4 120,00
5 100,00
6 90,00
7 85,00
8 75,00

Una Tantum per gli Operatori di Vendita













Livello Importo
Venditore 1 140,00
Venditore 2 120,00
Venditore 3 110,00

CIPL Edilizia Industria – Frosinone: EVR 2023



Effettuata la verifica degli indicatori territoriali contrattualmente previsti e la determinazione degli importi 


Come stabilito dal Verbale di Accordo Edilizia Industria – Frosinone sottoscritto l’11 aprile 2016 l’Ance Frosinone e le Organizzazioni Sindacali Provinciali hanno verificato la sussistenza degli indicatori territoriali e hanno proceduto alla conseguente determinazione degli importi erogabili.
Tale verifica è stata effettuata raffrontando i dati del triennio 2022/2021/2020 con il triennio 2021/2020/2019 e gli indicatori territoriali presi in considerazione sono risultati positivi.
Inoltre, ogni azienda deve procedere al raffronto dei seguenti parametri aziendali relativi al triennio 2022/2021/2020 con quelli relativi al triennio 2021/2020/2019:
ore denunciate in Cassa Edile;
volume d’affari IVA.
Se entrambi i parametri aziendali risultano pari o positivi, l’azienda eroga l’E.V.R. nella misura del 4% dei minimi tabellari in vigore alla data del 1° luglio 2014.
Se uno dei due parametri aziendali risulta negativo, l’azienda eroga l’E.V.R. nella misura del 65% del suddetto 4% .
Se entrambi i parametri risultano negativi, l’azienda non eroga l’E.V.R.
Si precisa che l’E.V.R. spetta ai lavoratori per il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.



















OPERAI
Livello Importo orario 4%
IV° Livello 0,26 euro
III° Livello 0,25 euro
II° Livello  0,22 euro 
I° Livello  0,19 euro 



























IMPIEGATI
Livello Importo mensile 4%
VII° Livello 65,23 euro
VI° Livello 58,71 euro
V° Livello 48,92 euro
IV° Livello 45,66 euro
III° Livello 42,40 euro
II° Livello 38,16 euro
I° Livello 32,61 euro

Lavoratore padre in congedo e dimissioni, spetta il ticket di licenziamento

L’INPS fornisce precisazioni riguardo al trattamento contributivo che spetta al lavoratore che abbia rassegnato le proprie dimissioni durante il periodo di fruizione del congedo di paternità, con indicazioni operative per i datori che devono versare il ticket di licenziamento (INPS, messaggio 12 aprile 2023, n. 1356).

Le dimissioni del lavoratore padre dal rapporto di lavoro a tempo indeterminato – intervenute nel periodo di durata del congedo di paternità (obbligatorio o alternativo) e sino al compimento di un anno di età del bambino, determinano la sussistenza dell’obbligo contributivo di cui all’articolo 2, commi da 31 a 35, della Legge n. 92/2012 a carico del datore di lavoro, che è tenuto a corrispondere il cosiddetto ticket di licenziamento.

 

Ciò in ragione del fatto che le dimissioni del lavoratore padre costituiscono causali che, indipendentemente dal requisito contributivo, darebbero diritto alla NASpI.

 

In particolare, l’obbligo contributivo in argomento, già previsto (analogamente alle dimissioni della lavoratrice intervenute durante il periodo tutelato di maternità) nelle ipotesi di dimissioni presentate dal lavoratore padre che fruisce del congedo di paternità alternativo (articolo 28, D.Lgs. n. 151/2001), sussiste anche in caso di dimissioni rassegnate dal lavoratore padre in caso di fruizione del congedo di paternità obbligatorio (articolo 27-bis, D.Lgs. n. 151/2001).

 

Si ricordi che il congedo di paternità obbligatorio prevede che il padre lavoratore, dai 2 mesi precedenti la data presunta del parto ed entro i 5 mesi successivi, si astiene dal lavoro per un periodo di 10 giorni lavorativi, non frazionabili ad ore, da utilizzare anche in via non continuativa. Il congedo è fruibile, entro lo stesso arco temporale, anche in caso di morte perinatale del figlio e la sua durata è aumentata a 20 giorni lavorativi in caso di parto plurimo. Il congedo è fruibile dal padre anche durante il congedo di maternità della madre lavoratrice  ed è riconosciuto anche in caso di fruizione del congedo di paternità alternativo.

 

Nell’ipotesi di dimissioni del padre lavoratore durante il congedo di paternità obbligatorio:

 

– il datore di lavoro è tenuto all’adempimento contributivo in argomento per le interruzioni del rapporto di lavoro a tempo indeterminato intervenute nell’arco temporale che decorre dai 2 mesi prima la data presunta del parto e sino al compimento di un anno di età del bambino;

 

– l’obbligo contributivo sussiste a decorrere dal 13 agosto 2022 e per gli eventi di dimissioni verificatisi a decorrere dalla medesima data, ossia dalla data di entrata in vigore del D.Lgs. n. 105/2022, che, modificando nel senso sopra descritto il D.Lgs. n. 151/2001, consentono l’accesso all’indennità di disoccupazione NASpI anche al lavoratore padre dimissionario.

 

L’INPS precisa che, qualora l’obbligo contributivo sia conseguente a dimissioni del lavoratore padre che fruisce del congedo di paternità obbligatorio intervenute precedentemente alla pubblicazione del messaggio in commento, il datore di lavoro è tenuto al versamento contributivo entro il giorno 16 del terzo mese successivo a quello di pubblicazione del medesimo messaggio, senza aggravio di sanzioni e interessi.

 

L’obbligo di corrispondere il ticket di licenziamento sussiste anche nelle ipotesi di interruzioni di rapporto di lavoro di operaio agricolo a tempo indeterminato o di apprendista a tempo indeterminato alle dipendenze di imprese cooperative e dei loro consorzi – inquadrati nel settore agricoltura – in quanto anche questi datori di lavoro sono tenuti al versamento della contribuzione di finanziamento NASpI.

 

Infine, vengono date le istruzioni operative per la compilazione dei flussi UniEmens: i datori di lavoro dovranno utilizzare il codice <TipoCessazione> ”1S”, che assume il più ampio significato di “Dimissioni per giusta causa o intervenute durante il periodo tutelato di maternità e del lavoratore padre ai sensi dell’art. 55 del D.Lgs. n.151/2001”.

 

Per le cessazioni di rapporto di lavoro intervenute precedentemente alla pubblicazione del presente messaggio, i datori di lavoro devono operare con l’invio di flussi regolarizzativi sull’ultimo mese di attività del lavoratore, da effettuarsi, come detto, entro il giorno 16 del terzo mese successivo a quello di pubblicazione del presente messaggio, esponendo il nuovo codice Tipo Cessazione “1S” e il codice “M400”.

 

Spese di trasporto pubblico: trasmissione dati precompilata

 

Nella G.U. n. 83 del 7 aprile 2023 è stato pubblicato il Decreto 29 marzo 2023 del MEF sulla Trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei dati riguardanti le spese per l’acquisto degli abbonamenti TPL, regionale e interregionale, ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata.

Con il Decreto 29 marzo 2023 il MEF rende note le disposizioni per la trasmissione telematica dei dati riguardanti le spese per l’acquisto degli abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale.

 

Per quanto riguarda i soggetti tenuti ad effettuare la comunicazione, ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi da parte dell’Agenzia delle entrate, essi sono individuati negli enti pubblici o nei soggetti privati affidatari dello stesso servizio di trasporto, entro il termine previsto per la comunicazione dei dati relativi agli oneri e alle spese, di cui all’art. 78, commi 25 e 25-bis, della Legge n. 413/1991.

La suddetta comunicazione deve contenente i dati relativi alle spese detraibili per l’acquisto degli abbonamenti TPL, regionale ed interregionale, sostenute nell’anno precedente da persone fisiche, indicandovi i dati identificativi dei titolari degli abbonamenti e dei soggetti che hanno effettivamente sostenuto le spese. I soggetti di cui sopra e quelli addetti all’erogazione dei rimborsi trasmettono in via telematica all’Agenzia delle entrate una comunicazione contenente i dati dei rimborsi delle spese disposti nell’anno precedente, indicandovi il soggetto che ha ricevuto il rimborso e l’anno della spesa rimborsata.

 

Il MEF precisa che da tali comunicazioni sono escluse le spese riferite ad abbonamenti venduti senza la registrazione dei dati identificativi dei titolari ed è necessario indicarvi esclusivamente i dati relativi alle spese effettuate tramite banca o ufficio postale ovvero mediante gli altri sistemi di pagamento previsti dall’art. 23 del D.Lgs. n. 241/1997.

 

Specifica il Decreto, per quanto riguarda i periodi d’imposta 2023 e 2024, che l’invio delle comunicazioni resta facoltativa e a tali anni d’imposta non vi si applicano le sanzioni previste dall’art. 3, comma 5-bis, del D.Lgs. n. 175/2014, a meno che l’errore nella comunicazione dei dati non determini un’indebita fruizione di detrazioni o deduzioni nella dichiarazione precompilata. A partire, poi, dal periodo d’imposta 2025, l’invio della comunicazione su queste spese diverrà obbligatoria.

 

Per conoscere la modalità tecnica di trasmissione telematica delle comunicazioni si provvederà attraverso un provvedimento specifico del direttore dell’Agenzia delle entrate, in accordo con l’Autorità garante per la protezione dei dati personali. 

 

 

 

 

CCNL Commercio Cooperative: erogati gli acconti assorbibili su futuri aumenti contrattuali



Con il mese di aprile, corresponsione degli acconti ai lavoratori in forza dal 12 dicembre 2022


Il Verbale di Accordo sottoscritto il 12 dicembre 2022, tra Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori-Ancc Coop, Federazione Nazionale delle Cooperative di Consumo, della Distribuzione e dell’Utenza-Confcooperative Consumo e Utenza, Associazione Italiana Cooperative di Consumo-A.G.C.I. Agrital, Federazione Italiana Lavoratori Commercio, Albergo, Mense e Servizi-Filcams-Cgil, Federazione Italiana Sindacati Addetti Servizi Commerciali Affini e del Turismo-Fisascat-Cisl­, Unione Italiana Lavoratori Turismo Commercio e Servizi-Uiltucs-Uil, per i soli lavoratori di Settore ed in forza alla data del 12 dicembre 2022, prevede con il mese di aprile, l’erogazione di una quota pari ad euro 30,00 al IV livello, e riparametrata sugli altri livelli di inquadramento, a titolo di acconto assorbibile dai futuri aumenti contrattuali.
Nella tabella sottostante vengono riportati gli importi di cui trattasi.
































Livelli Incremento mensile
Quadri 53,13
I 48,33
II 42,08
III S 37,50
III 34,79
IV S 32,29
IV 30,00
V 27,08
VI 20,83