Agricoltura: rivalutate le prestazioni malattia professionale e infortunio per il 2024



Dal 1° luglio l’assegno mensile per l’assistenza personale continuativa è fissato in 667,12 euro (D.M. 5 luglio 2024, n. 111).


Il D.M. n. 111/2024 ha provveduto alla rivalutazione per l’anno in corso delle prestazioni per infortunio e malattia professionale per il settore agricolo.


In particolare, la retribuzione annua convenzionale per la liquidazione delle rendite per inabilità permanente e per morte è fissata, a decorrere dal 1° luglio 2024, in 30.577,54 euro. Invece, la retribuzione annua convenzionale per la liquidazione delle rendite dirette e a superstiti costituite con decorrenza 1° giugno 1993, in favore dei lavoratori autonomi o loro superstiti è di 20.258,70 euro pari al minimale di legge previsto per i lavoratori dell’industria.


Assegno mensile per l’assistenza personale continuativa


Sempre dal 1° luglio 2024, l’assegno mensile per l’assistenza personale continuativa è fissato in 667,12 euro


Assegno una tantum


Dalla medesima data, l’assegno una tantum in caso di morte (assegno funerario) è fissato in 12.240,02 euro.


Assegni continuativi mensili


Gli assegni continuativi mensili (articolo 235 del Testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, approvato con D.P.R. n. 1124/1965) sono riliquidati nella stessa misura percentuale delle rendite. Pertanto, applicando loro il coefficiente di rivalutazione 1,054 si ottengono i seguenti importi:




















Inabilità Importi dal 1° luglio 2024
dal 50 al 59% € 468,85
dal 60 al 79% € 654,26
dall’80 all’89% € 1.123,25
dal 90 al 100% € 1.591,84
100% + a.p.c. € 2.259,30

CCNL Centri Elaborazione dati: con settembre welfare e nuovi minimi retributivi



Previsti per tutti i lavoratori dipendenti piani e strumenti di “flexible benefits” del valore di 150,00 euro


Con l’accordo del 9 marzo 2022 Assoced, Lait e U.G.L. hanno stabilito i nuovi minimi retributivi in vigore da settembre per i lavoratori dipendenti dei Centri Elaborazione Dati (CED), Imprese ICT, Professioni Digitali e S.T.P. 
































Livello Minimo dall’1.9.2024
Quadro di direzione 2.896,81
Quadro 2.632,64
1 2.260,29
2 2.023,58
3 Super 1.940,16
3 1.816,30
4 1.690,01
5 1.609,07
6 1.358,86

Oltre agli incrementi economici, le aziende attribuiranno con il mese di settembre a tutti i lavoratori dipendenti piani e strumenti di “flexible benefits” del valore di 150,00 euro. I suddetti valori sono onnicomprensivi ed espressamente esclusi dalla base di calcolo del t.f.r. Ne hanno diritto i lavoratori, superato il periodo di prova, in forza al 1° gennaio di ciascun anno o successivamente assunti entro il 31 agosto, sempre di ogni anno:


– con contratto a tempo indeterminato;


– con contratto a tempo determinato che abbiano maturato almeno 3 mesi, anche non consecutivi, di anzianità di servizio nel corso di ciascun anno (1° gennaio – 31 dicembre).


Sono esclusi i lavoratori in aspettativa non retribuita né indennizzata nel periodo 1° Gennaio-31 dicembre di ciascun anno. I suddetti valori non sono riproporzionabili per i lavoratori part-time e sono comprensivi esclusivamente di eventuali costi fiscali o contributivi a carico dell’azienda.
Nell’accordo viene inoltre precisato che quanto sopra previsto si aggiunge alle eventuali offerte di beni e servizi presenti in azienda sia unilateralmente riconosciute per regolamento, lettera di assunzione o altre modalità di formalizzazione, che derivanti da accordi collettivi. 

CIPL Agricoltura operai Cremona: Flai non firma il contratto

Le retribuzioni non sono state ritenute adeguate all’andamento dell’inflazione

Con l’accordo di rinnovo, il contratto provinciale operai agricoli e florovivaisti, che rimarrà in vigore fino al 2027, prevede per gli oltre 8 mila addetti del settore operante nel territorio cremonese :
– l’aumento dei salari del 6,20% per ciascun livello professionale;
– l’aumento da 100 mila a 150 mila euro della somma prevista per la previdenza, assistenza e per le prestazioni aggiuntive a sostegno dei dipendenti e delle loro famiglie;
– un ruolo più centrale dell’Ebat Cimi di Cremona per la tutela, il welfare e la formazione;
– modifiche in tema di appalti;
– introduzione di indennità pari a 20 e 10 euro mensili per le figure di casaro e aiuto casato;
– aggiornamento delle indennità per il pasto e la cena in caso di attività fuori sede.
Nonostante siano state apprezzate le novità introdotte, tra cui l’istituzione della figura del rappresentante dei lavoratori alla sicurezza, Flai ha ritenuto di non sottoscrivere l’accordo fino all’espletamento di ulteriori verifiche in tema di salari. Invero, secondo gli stessi, il risultato raggiunto non adegua, in relazione all’andamento dell’inflazione, le retribuzioni sia in termini di quantità economiche sia per il ritardo dalla scadenza naturale del 31 dicembre 2023.

Corretto trattamento fiscale degli interessi passivi versati a seguito di adesione

L’Agenzia delle entrate si è espressa in merito ad un quesito sulla deducibilità ai fini IRES e IRAP degli interessi passivi versati sulla base di atti di conciliazione e di accertamento con adesione (Agenzia delle entrate, risposta 20 agosto 2024, n. 172).

L’Agenzia delle entrate ha contestato alla società istante alcuni rilievi in materia di transfer pricing che hanno interessato, in particolare, la misura della remunerazione riconosciuta alla stessa dalla società controllata, per il passaggio della delega di gestione di una terza società.

Attraverso la sottoscrizione di un Accordo, la società istante e la Direzione regionale hanno definito le contestazioni pendenti, identificando la remunerazione che la società controllata avrebbe dovuto corrispondere, in coerenza con la disciplina propria dei prezzi di trasferimento.

L’Accordo ha avuto esecuzione con la definizione degli atti di conciliazione e di adesione relativi ai singoli periodi d’imposta, tenuto conto delle maggiori imposte versate e degli interessi per ritardato versamento.

 

Il quesito posto dalla società istante, dunque, concerne il corretto trattamento fiscale applicabile, ai fini IRES ed IRAP, agli interessi passivi versati in relazione alle maggiori imposte definite a seguito di adesione.

 

Al riguardo, l’Agenzia riconferma l’orientamento espresso nella risposta n. 541/2022, nell’ambito della quale è stato statuito che la deducibilità degli interessi per il ritardato versamento di imposte corrisposti sulla base di atti di conciliazione deve essere determinata solo applicando le modalità di calcolo dettate dal TUIR al loro ammontare complessivo, indipendentemente dal fatto aziendale che li ha generati o dalla deducibilità del costo al quale sono collegabili.

 

Gli interessi passivi correlati alla riscossione e all’accertamento delle imposte non differiscono in nulla da qualsiasi altro onere collegato al ritardo nell’adempimento di un’obbligazione e rientrano quindi nell’ambito applicativo proprio della categoria degli interessi passivi, separandosi inevitabilmente dal regime impositivo del tributo cui accedono.

 

Nella risposta, inoltre, si fa riferimento a un analogo principio già elaborato dall’Amministrazione finanziaria nella risoluzione n. 178/2001, in relazione a interessi passivi corrisposti su finanziamenti erogati per differire il pagamento di sanzioni irrogate dalla Commissione Europea, in cui era stato affermato che l’articolo 63 del TUIR (attuale articolo 96) non pone alcun limite alla deducibilità degli interessi passivi in funzione dell’evento cui gli stessi sono collegati o della natura dell’onere cui essi sono accessori.

 

In conclusione, considerato che il sistema normativo del TUIR riconosce l’autonomia della funzione degli interessi passivi, la loro deducibilità deve essere determinata solo applicando le modalità di calcolo dettate dall’articolo 63 al loro ammontare complessivo, indipendentemente dal fatto aziendale che li ha generati o dalla deducibilità del costo al quale sono collegabili.

Assicurazione per studenti e personale della scuola: le indicazioni applicative per la proroga 2024-2025

In attuazione dell’articolo 9 del Decreto Omnibus la tutela è stata estesa al nuovo anno scolastico (INAIL, nota n. 8522/2024).

L’articolo 9, comma 1 del D.L. 113/2024 (cosiddetto Decreto Omnibus) ha esteso la tutela assicurativa degli studenti e del personale del sistema nazionale di istruzione e formazione, della formazione terziaria professionalizzante e della formazione superiore anche per l’anno scolastico e per l’anno accademico 2024-2025.

Di conseguenza, l’INAIL ha emanato la nota in argomento con le indicazioni applicative in materia. In particolare, ai fini dell’operatività della tutela assicurativa per l’anno scolastico/accademico 2024/2025, le scuole e istituti di istruzione di qualsiasi ordine e grado statali non devono effettuare alcun adempimento.

Invece, per gli studenti delle scuole e degli istituti formativi di ogni ordine e grado non statali, la cui assicurazione è attuata mediante il pagamento del premio speciale unitario annuale, dal 1° luglio 2024 l’importo del premio annuale a persona è aggiornato in 10,40 euro.

A seguito della rivalutazione, l’importo del premio per la regolazione dell’anno scolastico 2023/2024, risulta uguale a 10,05 euro.

Il premio annuale dovuto per ciascun alunno/studente in sede di regolazione pertanto è calcolato moltiplicando il numero complessivo degli studenti, da comunicare all’INAIL entro il 30 novembre, per l’importo di 10,05 euro a cui va aggiunta l’addizionale ex Anmil pari all’1% (articolo 181 del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1965, n. 1124). Da tale importo deve essere detratto quanto già versato a titolo di anticipo per il medesimo anno.

Inoltre, per i docenti, le scuole e istituti formativi di ogni ordine e grado non statali, verseranno i premi assicurativi dovuti per il premio di regolazione dell’anno 2024 e di rata 2025 con l’autoliquidazione 2024/2025, indicando nella dichiarazione delle retribuzioni, da presentare entro il 28 febbraio 2024, le retribuzioni corrisposte nel 2024 ai lavoratori in questione assicurati alla voce di tariffa 0611. Sulla base delle retribuzioni denunciate per l’anno 2024 sarà versato il premio di rata dell’anno 2025.