Sanilog: novità per i familiari dei lavoratori aderenti al Fondo

Previsti rinnovi e nuove iscrizioni all’assistenza sanitaria integrativa

Dal 9 ottobre al 15 dicembre 2023 per i dipendenti delle aziende che applicano il CCNL Trasporto merci aderenti al Fondo di assistenza sanitaria integrativa, Fondo Sanilog, è possibile il rinnovo della copertura sanitaria per tutto il 2024 a favore del proprio nucleo familiare risultante iscritto già nel 2023, o di poter procedere ad una prima iscrizione del medesimo nucleo per l’anno 2024 con decorrenza della copertura dal 1° gennaio 2024.
Rinnovo della copertura
Per i familiari già iscritti nell’anno 2023, si ricorda la necessità di procedere al rinnovo della copertura per il 2024 attraverso l’accesso alla propria area riservata sul sito del Fondo. In assenza del rinnovo, la polizza scadrà automaticamente il 31 dicembre 2023. Se il lavoratore aderente decide di non voler più rinnovare l’adesione della propria famiglia per il prossimo anno, lo stesso può procedere ad una nuova inclusione in copertura solamente una volta e dopo che siano trascorsi almeno 2 anni dalla data di uscita dalla copertura assicurativa.
Modalità di rinnovo
Per rinnovare l’adesione dei propri familiari già iscritti, occorre andare nella propria area riservata Sanilog, sezione “Anagrafiche”, “Nucleo” e confermare la composizione del nucleo cliccando su “Genera Mav”. In caso di variazioni della composizione del nucleo familiare ossia l’aggiunta di un nuovo componente, è necessario, prima di realizzare il download del bollettino Mav, aggiungere il nominativo cliccando su “Inserisci familiare”, contrassegnare le spunte del modulo privacy e confermare i dati inseriti. Se vuole escludersi un componente del nucleo, il dipendente non deve fare altro che contattare il Fondo che ne valuta la richiesta.
Nuove iscrizioni
L’iscritto che per la prima volta attiva la copertura di assistenza sanitaria per il proprio nucleo familiare, può farlo dal 9 ottobre al 15 dicembre 2023. Si ricorda che l’iscrizione è su base volontaria ed attivata dal dipendente iscritto al Fondo alla data del 9 ottobre. Si ricorda altresì che l’adesione riguarda obbligatoriamente l’intero nucleo ad eccezione di familiari già coperti da altro Fondo o Ente di Assistenza sanitaria integrativa. La copertura decorre dal 1° gennaio 2024.
Modalità di nuova iscrizione
La nuova iscrizione dei familiari avviene accedendo alla propria area riservata del sito del Fondo, nella sezione “Anagrafiche”, “Nucleo”, “Inserisci familiare”, procedendo poi alla compilazione dei dettagli anagrafici dei componenti contrassegnando il modulo privacy e, infine, confermando la composizione del nucleo su “Genera Mav”. Il dipendente non ancora registrato nell’area riservata Sanilog, deve preliminarmente effettuare la procedura di registrazione.
Passaggio all’estensione volontaria a pagamento
Il lavoratore iscritto e che ha già registrato i propri familiari alle prestazioni gratuite benefit, può passare all’estensione a pagamento della copertura Sanilog andando nella sezione “Anagrafiche”, “Nucleo” “Codice fiscale familiare”, modificando per ciascun componente la casella “Tipologia” da “benefit” a “pagamento”, per poi generare il bollettino da pagare su “Genera Mav”.
Contributo annuo
Il contributo annuo per l’assistenza sanitaria integrativa sia per un rinnovo copertura che per una nuova iscrizione deve essere interamente corrisposto da colui che ha aderito entro il prossimo 15 dicembre ed è
pari a:
euro 145,00 per coniuge – convivente “more uxorio”;
euro 125,00 per ciascun figlio.
Il medesimo deve esser pagato per mezzo del bollettino Mav generato a conclusione della conferma del nucleo familiare presso:
– un ufficio postale o sportello bancario;
– on line attraverso il proprio remote banking.
Validità della copertura assicurativa
La copertura assicurativa ha valenza dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024 dopodiché scadrà automaticamente a meno che il lavoratore iscritto non proceda esplicitamente al suo rinnovo per il 2025 con le tempistiche e le modalità fornite dal Fondo.
Familiari
Si ricorda che sono considerati familiari del lavoratore iscritto:
– coniuge;
– convivente more uxorio;
– figli conviventi fiscalmente e non fiscalmente a carico.
L’attestazione del nucleo familiare è comprovata dal certificato di stato di famiglia o da un’autocertificazione da sottoscrivere durante la compilazione delle schede anagrafiche componenti il nucleo. 

CCNL Istruzione e Ricerca: al via la trattativa all’Aran sulle sequenze contrattuali

Prima riunione sulle nuove figure professionali del contratto di ricerca e di quella del tecnologo a tempo indeterminato

Si è svolta il 18 settembre la prima riunione sulle sequenze contrattuali che ha riguardato le nuove figure professionali del contratto di ricerca per università, enti di ricerca e per le istituzioni dell’AFAM e di quella del tecnologo a tempo indeterminato per le università. 
In relazione alla figura del contratto di ricerca introdotto dal DL 36/2022 le OO.SS. hanno sostenuto la necessità di definire non solo la retribuzione, come sostiene l’Aran, ma anche la figura professionale con relativi diritti e doveri, collegandola a quella già esistente nel CCNL nella sezione ricerca, di ricercatore a tempo determinato.
Nel confronto avvenuto è risultata assente qualsiasi azione propositiva da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca e per tal motivo le OO.SS. ritengono indispensabile che la discussione non si esaurisca nel tavolo contrattuale con l’ARAN ma che coinvolga tutti i soggetti interessati a partire da quelli istituzionali.
In particolare anche sulla figura del tecnologo a tempo indeterminato le Parti si sono ritrovate su posizioni distinte. Tutte le organizzazioni sindacali hanno convenuto in merito alla creazione di una distinta disciplina per questa figura professionale, che prenda a riferimento il profilo del tecnologo a tempo indeterminato degli EPR. L’Aran, invece, è rimasta ferma sulla sua posizione, che prevede l’introduzione di un profilo professionale all’interno dell’area delle Elevate Professionalità, ma in virtù della posizione diversa e unitaria di tutte le organizzazioni sindacali sulla creazione di un’apposita figura sganciata dall’attuale ordinamento professionale la discussione è stata aggiornata ad una prossima riunione.
L’Aran, in conclusione, ha dichiarato che eventuali accordi sulle sequenze contrattuali potranno essere sottoscritti soltanto dopo la firma definitiva del contratto e che è prevista una riconvocazione delle Parti sulle materie trattate dopo la discussione iniziale delle altre materie oggetto delle code contrattuali, a partire da quella già calendarizzata il 12 ottobre e la discussione verterà sull’inquadramento professionale del personale afferente alle Aziende Ospedaliere Universitarie.

Contributo a fondo perduto per interventi edilizi detraibili al 90%: la presentazione dell’istanza

L’Agenzia delle entrate ha definito i termini e le modalità per l’invio della domanda per richiedere il contributo a fondo perduto sugli interventi edilizi detraibili al 90%, in relazione alle spese sostenute dal 1 gennaio al 31 ottobre 2023 su immobili adibiti a prima casa e parti comuni condominiali (Agenzia delle entrate, provvedimento 22 settembre 2023, n. 332648).

L’articolo 9, comma 3, del D.L. n. 176/2022, prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti che dal 1 gennaio al 31 ottobre 2023 hanno eseguito interventi edilizi previsti all’articolo 119, comma 8-bis, primo e terzo periodo, del D.L. n. 34/2020.

Si tratta di un contributo riservato alle persone fisiche che nel 2022 hanno avuto un reddito di riferimento, calcolato sulla base dei criteri introdotti dal D.L. aiuti-quater, non superiore a 15000 euro, titolari di diritto di proprietà (o di diritto reale di godimento) sull’immobile oggetto di interventi edilizi e che beneficiano della detrazione del 90%.

Fra tali beneficiari dell’agevolazione sono ricompresi anche gli eredi che conservano la detenzione materiale e diretta dell’immobile, in relazione agli interventi sostenuti dal de cuius.

 

Base per il calcolo della misura del contributo è il quantum di spesa rimasto a carico del richiedente su un massimo di spesa agevolabile sostenuta pari a 96000 euro. L’ammontare del contributo erogabile, quindi, sarà pari al 10% delle spese agevolabili sostenute dal richiedente fino a un massimo di 9.600 euro.

 

Al riguardo, il nuovo provvedimento delle Entrate rende nota l’approvazione del modello “Istanza per il riconoscimento del contributo a fondo perduto sugli interventi edilizi 2023 detraibili al 90%” che, in particolare, include:

  • un quadro A per l’indicazione dei dati catastali identificativi dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale per la quale si richiede il contributo;

  • un quadro B per l’indicazione dei codici fiscali dei componenti del nucleo familiare del richiedente e/o del de cuius nell’anno 2022 e per l’indicazione delle spese sostenute, nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2023 e il 31 ottobre 2023, dal richiedente e/o dal de cuius e dagli eventuali ulteriori soggetti possessori dell’unità immobiliare indicata nel quadro A e relative agli interventi edilizi per i quali spetta la detrazione limitatamente al 90% del loro ammontare, al lordo dell’eventuale sconto in fattura applicato dal prestatore a fronte della cessione del credito d’imposta corrispondente alla detrazione, con specifica della data del primo bonifico effettuato;

  • un quadro C che riepiloga i dati indicati dal richiedente, necessari alla determinazione del contributo.

L’istanza può essere presentata dal 2 al 31 ottobre 2023, anche tramite un intermediario abilitato alla consultazione del Cassetto fiscale, esclusivamente via web attraverso una procedura che sarà resa disponibile nell’area riservata del sito istituzione dell’Agenzia.

In caso di errori riscontrati nella domanda già inviata, sarà possibile presentarne una nuova corretta in sostituzione della precedente.

Alla presentazione dell’istanza sarà rilasciata una prima ricevuta che ne comunicherà la presa in carico, cui seguirà una comunicazione sull’esito, con l’importo riconosciuto e l’avvenuto mandato di pagamento del contributo o lo scarto dell’istanza e i motivi che lo hanno determinato.

 

L’erogazione del contributo verrà effettuato mediante accredito sul conto corrente identificato dall’IBAN indicato nell’istanza, intestato al soggetto richiedente, identificato dal relativo codice fiscale.

Successivamente all’erogazione dei contributi, l’Agenzia procederà al controllo dei dati dichiarati.

Se da tali controlli emergesse un’erogazione non spettante, l’Agenzia procederà, infine, alle attività di recupero del contributo erogato, di irrogazione di sanzioni e di richiesta degli interessi dovuti.

Lavoratori marittimi: adeguamento del Fondo Solimare

Pubblicato sulla G.U. del 22 settembre 2023 il decreto che adegua i criteri e i limiti della prestazione fornita dal Fondo Solimare a tutela del reddito alle nuove disposizioni dettate dalla normativa  in materia di ammortizzatori sociali (D.M. 8 agosto 2023).

Entrerà in vigore il prossimo 7 ottobre il D.M. 8 agosto 2023 con cui il Ministero del lavoro e delle politiche sociali interviene con modifiche sul D.M. n. 90401/2015 istitutivo del Fondo di solidarietà bilaterale del Settore marittimo – Solimare al fine di adeguarne la disciplina a quella dettata in materia di ammortizzatori sociali dal D.Lgs. n. 148/2015.

 

La finalità del Fondo – ridefinita dall’articolo 1, comma 1 del decreto in oggetto – è quella di attuare interventi a tutela del reddito dei lavoratori marittimi e del personale di terra di tutte le imprese armatoriali, a prescindere dal numero dei dipendenti, nei casi di riduzione o sospensione dell’attività lavorativa in relazione alle causali previste dalla normativa in materia di cassa integrazione guadagni ordinaria e straordinaria.

 

Il Fondo provvede all’erogazione di un assegno di integrazione salariale di importo pari al trattamento di integrazione salariale vigente, definito ai sensi dell’articolo 3, comma 5-bis del D.Lgs. n. 148/2015, nonché al versamento della contribuzione correlata alla competente gestione assicurativa obbligatoria.

 

L’articolo 3, comma 1, lett. b), intervenendo sull’articolo 6, comma 2 del D.M. n. 90401/2015, stabilisce la durata massima della prestazione in argomento equiparandola a quella fissata dagli articoli 12 e 22 del D.Lgs. n. 148/2015 a seconda della causale invocata (rispettivamente, per le causali ordinarie e per quelle straordinarie), sempre nel rispetto delle durate massime complessive previste. 

 

L’articolo 4 del decreto modifica anche l’articolo 8 del D.M. n. 90401/2015 prevedendo che le domande di accesso alla prestazione sono prese in esame dal Comitato amministratore su base trimestrale, deliberando gli interventi secondo l’ordine cronologico di presentazione delle stesse e tenuto conto delle disponibilità del Fondo.

 

Con riferimento alle causali straordinarie, nel rispetto delle durate massime, la singola domanda non può riguardare interventi di volta in volta superiori ai 12 mesi.  

 

L’onere a carico del Fondo per l’erogazione della prestazione di assegno è determinato in misura non superiore a quattro volte l’ammontare dei contributi ordinari dovuti dal singolo datore di lavoro a far data dalla sua iscrizione al Fondo, tenuto conto delle prestazioni già deliberate a qualunque titolo a favore dello stesso datore di lavoro.

In via transitoria, per le aziende di nuova iscrizione al Fondo con organico compreso tra uno e cinque dipendenti il predetto limite è modificato come segue: nessun limite per le prestazioni erogate nel 2023; dieci volte nell’anno 2024; otto volte nell’anno 2025; sette volte nell’anno 2026; sei volte nell’anno 2027 e cinque volte nell’anno 2028.

CCNL Vigilanza Privata: i sindacati chiedono un confronto per migliorare le condizioni economiche

Previsto un nuovo Tavolo Ministeriale per trovare un’intesa tra le Parti al fine di ottenere un adeguamento significativo delle retribuzioni 

I sindacati stipulanti il CCNL applicabile ai dipendenti di Istituti e Imprese di vigilanza privata e servizi fiduciari hanno richiesto il proseguimento del confronto in sede ministeriale con le controparti, al fine di discutere sulle condizioni retributive dei lavoratori del settore previste nell’ipotesi di accordo sottoscritta lo scorso 30 maggio.
Secondo i sindacati, inoltre, la sottoscrizione dell’ipotesi ha avuto come obiettivo quello di appianare la critica situazione dei salari, causata da 7 anni di mancato rinnovo del CCNL.
A tal proposito, si è interessata anche la magistratura, al fine di evitare una conclamata incostituzionalità dei livelli retributivi degli addetti ai sevizi di sicurezza. 
È stato, pertanto, convocato il Tavolo Ministeriale per continuare il confronto avviato lo scorso 3 agosto.