CIPL Edilizia Ferrara: rinnovato il contratto per i dipendenti del settore

Il contratto integrativo provinciale che riguarda il settore Artigianato, Industria e Cooperative, si applica a partire dal 1° ottobre

L’accordo del 27 luglio 2023, siglato dalla Sigle sindacali di Ance Emilia, Cna-Costruzioni, Confartigianato Ferrara, Legacoop Estense di Ferrara, Confcooperative della provincia di Ferrara, Agci Emilia-Romagna, insieme a Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, sancisce il rinnovo del contratto integrativo per le imprese del settore Edilizia (Artigianato, Industria, Cooperative) della provincia di Ferrara. Il rinnovo ha consentito il raggiungimento di alcuni importanti obiettivi quali: il potenziamento della riduzione contributiva Cassa Edile per le imprese regolari che diventa strutturale e non più legata alla durata del contratto integrativo; il contenimento e la razionalizzazione dei costi contrattuali, con il superamento, per quel che riguarda i nuovi assunti, dell’istituto del “casa/lavoro”; l’adeguamento delle aliquote contributive Cassa Edile ordinarie alle disposizioni del CCNL nazionale; la semplificazione dell’articolato del contratto integrativo, dei rapporti con la Cassa edile e degli adempimenti collegati alla gestione e all’elaborazione delle paghe; l’introduzione del welfare defiscalizzato; la semplificazione del regime delle causali nei contratti a termine e l’introduzione della reperibilità come forma complementare di svolgimento della prestazione lavorativa da utilizzare per far fronte a quelle che sono le esigenze della produzione non programmabili. Il CIPL entra in vigore con il periodo di paga avente inizio al 1° ottobre 2023; mentre, alcune disposizioni, come ad esempio la nuova disciplina degli accantonamenti in Cassa Edile inizia a produrre effetti dal 1° gennaio 2025, con l’aliquota lorda pari al 10%. Sempre dal 1° ottobre 2023 è prevista una diaria giornaliera di trasferta nella misura di:
– fino a 40km (fuori dal confine territoriale): 7%;
– da 41 a 60km (c.s.): 13%;
– oltre 121km (c.s.): 20%.
Per quel che riguarda, invece, l’indennità casa/lavoro, dal 1° ottobre viene riconosciuta solo agli lavoratori già in forza e fino alla loro permanenza. Entro il 31 ottobre 2023, per il periodo 1/7-30/09, la Cassa Edile di Ferrara versa il contributo dato dalle imprese alla Cassa determinato nella misura dello 0,50% per la sicurezza, più lo 0,50% per la formazione. Per quanto riguarda il welfare, per gli anni 2024,2025 e 2026 viene stabilita l’erogazione di 150,00 euro lordi l’anno sotto forma di strumenti di welfare (buoni pasto) che le aziende mettono a disposizione dei propri lavoratori dal 1° maggio di ciascun anno e che gli stessi possono usufruirne fino al 30 aprile dell’anno successivo. Confermata l’indennità territoriale di settore/premio di produzione. 

Decreto Anticipi: l’indennità per i lavoratori a tempo parziale ciclico

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il provvedimento che dispone l’una tantum di 550 euro per questa categoria di dipendenti di aziende private (D.L. n. 145/2023).

Il cosiddetto Decreto Anticipi (D.L. n. 145/2023) è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed entra in vigore il 19 ottobre 2023. Tra le diverse misure incluse nel provvedimento, sul versante del lavoro spiccano le disposizioni riguardanti i lavoratori dipendenti di aziende private titolari di un contratto di lavoro a tempo parziale ciclico (articolo 18).

In pratica, si dispone per il 2023 l’attribuzione a questi lavoratori di un’indennità una tantum pari a 550 euro. In particolare, si tratta dei soggetti titolari di un contratto di lavoro a tempo parziale ciclico con aziende private nel 2022, che preveda periodi non interamente lavorati di almeno un mese in via continuativa e complessivamente non inferiori a 7 settimane e non superiori a 20 settimane, dovuti a sospensione ciclica della prestazione lavorativa e che, alla data della domanda, non siano titolari di un altro rapporto di lavoro dipendente o siano percettori di NASpI o di un trattamento pensionistico.

L’indennità in questione non concorre alla formazione del reddito e viene erogata dall’INPS, nel limite di spesa complessivo di 30 milioni di euro per l’anno 2023.

Le modifiche al Reddito di cittadinanza

Infine, nel testo del Decreto vi sono anche alcune modifiche all’istituto del Reddito di cittadinanza, laddove (articolo 19) si concede un mese in più, fino al 30 novembre 2023, ai servizi sociali per comunicare all’INPS tramite la piattaforma  GePI l’avvenuta presa in carico dei soggetti non attivabili al lavoro. Inoltre, il D.L. n. 145/2023 dispone che decorso il termine del 30 novembre, in assenza della comunicazione citata, l’erogazione venga sospesa.

CCNL Funzioni locali: il report sulle trattative per il rinnovo

Il rinnovo contrattuale passa per maggiorazioni, istituzioni di Fondi, incentivi e aumenti

Le Sigle sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl si sono incontrate per proseguire le trattative per il rinnovo del CCNL dell’Area Funzioni locali. Al centro del dibattito le modifiche avanzate dall’Aran che, nell’ultima bozza, ha indicato la proposta di una sezione specifica dei dirigenti professionisti, tecnici e amministrativi (P.T.A.) del Servizio sanitario nazionale. In linea con quanto stabilito dalle Parti sindacali si è segnalato un rafforzamento delle relazioni sindacali riguardanti la Dirigenza P.T.A., con l’auspicio che ci possa essere, inoltre, un confronto sia per quanto riguarda gli andamenti occupazionali, sia per i criteri in merito al lavoro agile, obiettivi raggiunti per la dirigenza degli enti locali. A questo si aggiungono anche i progetti di riorganizzazione collegati ai fondi Pnrr, salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, compenso professionale agli avvocati dell’Area e la possibilità per loro di partecipare alle iniziative formative organizzate dagli ordini professionali. I Sindacati hanno avanzato la proposta di inserire, all’interno delle materie di contrattazione integrativa, anche la voce del reparto degli incentivi tecnici; senza dimenticare di ampliare il confronto sulla costituzione dei Fondi sia nelle voci di alimentazione che in quelle di utilizzo, mettendo in cantiere l’istituzione dell’OPI, anche in quelle realtà che presentano un organico superiore a 5 dipendenti. In materia economica, le indicazioni delle Sigle sono per la riduzione della percentuale minima prevista per la maggiorazione del Premio di risultato, rimandando la disciplina alla contrattazione collettiva. Vanno riformulare anche la disciplina del periodo di prova e quella degli istituti normativi, integrandola con le tutele generali ed estendere le ferie e i riposi solidali anche al coniuge/convivente. Sul fronte Patrocinio legale, i cambiamenti devono essere integrati con le ipotesi del rimborso spese in caso di prescrizione del procedimento e inserire una casistica di tutela per la responsabilità contabile. La formazione necessita, secondo il comunicato congiunto dei Sindacati, dell’attivazione di percorsi e programmi di investimento formativo per la dirigenza delle Camere di Commercio. Sulla disciplina degli interim è stato chiesto di aumentare fino al 40% della retribuzione di posizione vacante ricoperta la maggiorazione del risultato che non va correlata ad una ulteriore valutazione in quanto spettante a compensazione dell’incarico. Richiesto anche l’aumento fino a 160,00 euro dell’emolumento in caso di Pronta disponibilità.

CCNL Portieri: confronto tra OO.SS. e Confedilizia in vista del rinnovo

Nel recente incontro Confedilizia ha proposto l’eliminazione di alcuni livelli contrattuali 

Il 5 ottobre 2023 è proseguito il confronto per il rinnovo del contratto applicabile ai dipendenti da proprietari di fabbricati tra Confedilizia e Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil. In premessa Confedilizia ha reso noto di aver approfondito alcune delle tematiche presentate dalle OO.SS. nel corso dei recenti incontri e di voler avanzare alcune proposte, con particolare riguardo alle mansioni e all’inquadramento, in un’ottica di semplificazione ed aggiornamento contrattuale.
L’Associazione datoriale, nello specifico, ha proposto l’eliminazione di alcuni livelli (A6 e A7) per sostituirli con delle indennità e aggiornare le mansioni del D3, aumentandone le competenze e gli ambiti di riferimento. Si è poi soffermata sull’individuazione di mansioni accessorie da accostare a quelle già disciplinate tra le parti.
Le organizzazioni sindacali hanno manifestato l’esigenza di avere una proposta scritta e articolata in merito a quanto proposto dall’Associazione datoriale, a fine di poter dibattere nel merito circa le modifiche richieste. 
Il confronto è poi proseguito sul mercato del lavoro, con particolare attenzione al contratto a termine, e sulle necessarie ed opportune esigenze volte a recepire la recente normativa. In materia di malattia e anticipo dell’indennità Inail in caso di infortunio si sono registrati positivi passi in avanti, tesi a dar seguito alle richieste presentate da parte sindacale.
Al termine dell’incontro l’Associazione datoriale ha avanzato una proposta economica. Le Parti hanno poi congiuntamente definito di incontrarsi in ristretta il 27 ottobre.

 Coacervo “successorio” e “donativo” ai fini dell’imposta sulle successioni e donazioni

L’Agenzia delle entrate, conformandosi agli orientamenti della Corte di cassazione, ha chiarito che, ai fini dell’applicazione dell’imposta di successione, l’istituto del coacervo “successorio” deve ritenersi “implicitamente abrogato” mentre, ai soli fini dell’imposta di donazione, l’istituto del coacervo “donativo” continua a trovare applicazione (Agenzia delle entrate, circolare 19 ottobre 2023, n. 29).

L’istituto del coacervo “successorio” è disciplinato dall’articolo 8, comma 4, del Testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta sulle successioni e donazioni e comporta la riunione fittizia del valore attualizzato delle donazioni effettuate in vita dal de cuius agli eredi e legatari (c.d. donatum) con il valore dell’asse ereditario (c.d. relictum).

Secondo tale articolo 8, infatti, il valore globale netto dell’asse ereditario è maggiorato, ai soli fini della determinazione delle aliquote applicabili, di un importo pari al valore attuale complessivo di tutte le donazioni fatte dal defunto agli eredi e ai legatari comprese quelle presunte ed il valore delle singole quote ereditarie o dei singoli legati è maggiorato, agli stessi fini, di un importo pari al valore attuale delle donazioni fatte a ciascun erede o legatario. Per valore attuale delle donazioni anteriori si intende il valore dei beni e dei diritti donati alla data dell’apertura della successione, riferito alla piena proprietà anche per i beni donati con riserva di usufrutto o altro diritto reale di godimento.

 

Secondo un orientamento della giurisprudenza di legittimità, il suddetto coacervo “successorio” è un istituto “implicitamente abrogato” per incompatibilità applicativa con il nuovo sistema delle aliquote proporzionali introdotto dall’articolo 69 della Legge n. 342/2000, che ha sostituito il sistema delle aliquote progressive per scaglioni.

Di converso, con riferimento al coacervo “donativo”, la Corte di Cassazione ha confermato il consolidato orientamento secondo il quale tale istituto continua ad operare in considerazione della vigente formulazione dell’articolo 57, comma 1, del TUS, escludendo dal cumulo le donazioni anteriori poste in essere in esenzione da imposta ovvero nel periodo (ottobre 2001 – novembre 2006) nel quale l’imposta di donazione non esisteva.

 

Dunque, in aderenza a tale evoluzione della giurisprudenza di legittimità, l’Agenzia delle entrate ha ritenuto superati i chiarimenti resi, al riguardo, dalla propria circolare n. 3/E/2008 e, pertanto, ha chiarito che:

  • ai soli fini dell’imposta di successione, l’istituto del coacervo “successorio” deve ritenersi non più attuale, con la conseguenza che lo stesso non può essere applicato né per determinare le aliquote, né ai fini del calcolo delle franchigie;

  • ai soli fini dell’imposta di donazione, l’istituto del coacervo “donativo” continua a trovare applicazione, ma dallo stesso vanno escluse le donazioni poste in essere tra il 25 ottobre 2001 e il 28 novembre 2006, periodo in cui la disciplina relativa all’imposta sulle successioni e donazioni risultava abrogata.

Di conseguenza, l’Agenzia ha invitato le strutture territoriali a riesaminare le controversie pendenti concernenti tale materia, qualora l’attività di liquidazione dell’ufficio sia stata effettuata secondo criteri non conformi, e ad abbandonare la pretesa tributaria.