Servizio bar-tavola fredda e servizio mensa universitaria: aliquota IVA applicabile

L’Agenzia delle entrate si sofferma in materia di aliquota IVA applicabile al servizio bar-tavola fredda e servizio mensa universitaria affidati in concessione ad un’azienda nel settore della somministrazione di alimenti e bevande (Agenzia delle entrate, risposta 26 gennaio 2024, n. 19).

Il n. 37) della Tabella A, Parte II, allegata al Decreto IVA prevede l’applicazione dell’aliquota IVA del 4% alle somministrazioni di alimenti e bevande effettuate nelle mense aziendali ed interaziendali, nelle mense delle scuole di ogni ordine e grado, nonché nelle mense per indigenti anche se le somministrazioni sono eseguite sulla base di contratti di appalto o di apposite convenzioni.

 

In riferimento alle mense universitarie, la circolare n. 328/E/1997 del MEF ha già avuto modo di chiarire che queste sono assimilate alle mense scolastiche. Pertanto, la predetta aliquota del 4% spetta anche alle somministrazioni di alimenti e bevande effettuate all’interno delle mense universitarie, indipendentemente dal soggetto che le eroga.

 

Con riferimento al caso di specie, dai documenti allegati all’interpello si desume che l’istante:

  • si obbliga a fornire un servizio bar-tavola fredda;

  • si obbliga ad avviare presso la struttura in concessione, oltre al servizio inerente al bar-tavola fredda, anche un servizio di somministrazione piatti caldi rivolto a tutti, anche agli studenti titolari di badge universitario con servizio mensa agevolato;

  • ha facoltà di svolgere ulteriori servizi, quale quello di catering.

Sono dunque tre le tipologie di prestazioni di servizi previste dai documenti, di cui due obbligatorie.

Alla luce di tali pattuizioni, l’Agenzia ritiene che l’affidamento in concessione all’istante del servizio di bar-tavola fredda (l’unico attualmente attivo), non presenti le caratteristiche per essere qualificato somministrazioni di alimenti e bevande effettuate, nelle mense delle scuole di ogni ordine e grado, trattandosi di prestazioni oggettivamente diverse.

A tale servizio, dunque, è applicabile l’aliquota IVA del 10% prevista dal numero 121) della Tabella A, Parte III, allegata al Decreto IVA, per le somministrazioni di alimenti e bevande, anche mediante distributori automatici.

 

Conclusioni diverse valgono per il servizio di mensa universitaria (non ancora attivato dal concessionario) consistente nella somministrazione piatti caldi rivolto a tutti, anche agli studenti titolari di badge universitario con servizio mensa agevolato.

Le Entrate ritengono che questa fattispecie presenti le caratteristiche proprie di un servizio di mensa scolastica, con diversi menù e prezzi prestabiliti, comprensivi di bevande e di uno o più piatti, caldi o freddi, per la cui fruizione l’utente deve esibire il badge universitario, che diventa così lo strumento identificativo dell’avente diritto al pasto. Pertanto, tale servizio di mensa potrà beneficiare dell’aliquota IVA agevolata del 4% sia nel rapporto utente-concessionario, sia nel rapporto concessionario concedente.

 

Infine, l’Agenzia precisa che le somministrazioni di pasti rese nei confronti di soggetti diversi dagli utenti muniti di badge sono da assoggettare all’aliquota IVA del 10% perché effettuate in assenza dei presupposti di cui al n. 37) della Tabella A, parte II, allegata al Decreto IVA.

Ebat Pesaro Urbino: previsto un contributo alle aziende agricole per l’acquisto dei DPI

Previsto per le aziende agricole un rimborso delle spese sostenute dal 1° giugno 2023 al 30 giugno 2024 per l’acquisto dei DPI 

L’Ebat Pesaro Urbino, l’Ente Bilaterale Agricolo della Provincia di Pesaro Urbino, ha previsto un contributo per le aziende agricole iscritte relativamente all’acquisto di Dispositivi di Protezione Individuali sostenute dal 1° giugno 2023 al 30 giugno 2024.
E ‘previsto, pertanto, un rimborso per ogni operaio in forza e che abbia lavorato almeno 51 giornate nell’anno precedente o in corso, viene riconosciuto un rimborso del 50% su ogni dispositivo fino ad un massimo di 100,00 euro per ogni pezzo.
Per ottenere il rimborso dell’acquisto dei dispositivi di protezione le aziende devono inoltrare domanda all’Ebat, redatta su apposito modulo, entro e non oltre il 30 giugno 2024, attraverso la consegna diretta, la pec, ovvero a mezzo raccomandata A.R.

Contribuzione agricola: le indicazioni per il “Trascinamento di giornate” 2023

Fornite le istruzioni per gli adempimenti per la compilazione degli elenchi nominativi dei braccianti agricoli (INPS, circolare 24 gennaio 2024, n. 19).

Anche quest’anno l’INPS ha fornito le indicazioni sulle modalità per usufruire dei benefici del cosiddetto “Trascinamento di giornate” a favore dei lavoratori agricoli per l’anno 2023 (articolo 21, comma 6, Legge n. 223/1991). Si tratta del beneficio previdenziale consistente nel riconoscimento, sia ai fini previdenziali, sia assistenziali, in aggiunta alle giornate di lavoro prestate nel 2023, di un numero di giornate necessarie al raggiungimento del numero di quelle lavorative effettivamente svolte presso i medesimi datori di lavoro nell’anno precedente a quello di fruizione dei benefici per gli interventi di prevenzione e compensazione dei danni per calamità naturali o eventi eccezionali di cui all’articolo 1, comma 3 del D.Lgs. n. 102/2004.

Il “Trascinamento di giornate” è riconosciuto anche ai piccoli coloni e ai compartecipanti familiari delle aziende che abbiano beneficiato dei medesimi interventi.

Riconoscimento per l’iscrizione negli elenchi anagrafici 2023

Il beneficio in commento è destinato ai lavoratori occupati nell’anno 2023, per almeno 5 giornate, presso un’impresa agricola di cui all’articolo 2135 del Codice Civile che abbia fruito di almeno uno degli interventi di cui all’articolo 1, comma 3 del D.Lgs. n. 102/2004 e che ricada in un’area dichiarata calamitata ai sensi dell’articolo 1, comma 1079 della Legge n. 296/2006. Alla delimitazione delle aree calamitate provvedono le Regioni con proprie delibere o decreti.

Gli adempimenti delle aziende

Le aziende interessate, come di consueto, dovranno trasmettere per via telematica la dichiarazione di calamità, direttamente o per il tramite degli intermediari autorizzati, avvalendosi dell’apposito servizio, denominato “Aziende agricole: Dichiarazione calamità”, reperibile nella sezione “Sostegni, Sussidi e Indennità” > “Per misure emergenziali straordinarie” del sito istituzionale dell’INPS e fruibile con le consuete modalità di accesso.

Le dichiarazioni di calamità devono fare riferimento alle aree delimitate ai sensi dell’articolo 1, comma 1079 della Legge n. 296/2006, così come da decreti/delibere regionali.

Per la concessione del beneficio ai piccoli coloni e compartecipanti familiari, i concedenti devono inviare alle strutture dell’INPS competenti per territorio il modulo “SC95” – “Dichiarazione per la concessione ai piccoli coloni/compartecipanti familiari dei benefici a seguito di eventi calamitosi o di eventi eccezionali”, reperibile sempre sul sito dell’Istituto.

La trasmissione dovrà avvenire entro la data del 23 febbraio 2024 per consentire alle strutture territoriali dell’INPS di procedere alla validazione delle domande in tempo utile alla compilazione degli elenchi annuali valevoli per l’anno 2023.

CCNL Impianti sportivi: sottoscritto verbale integrativo

A seguito di alcuni refusi evidenziati dalle aziende del settore le Parti Sociali hanno definito alcune correzioni al CCNL siglato il 12 gennaio 2024

In data 23 gennaio 2024, la Confederazione italiana dello Sport, con l’assistenza di Confcommercio, insieme alle OO.SS. Slc-Cgil, Fisascat-Cisl, Uilcom-Uil, si sono incontrate per condividere l’analisi di alcuni punti del CCNL per i Lavoratori dello Sport, sottoscritto in data 12 gennaio 2024.
Le Parti Sociali, viste le segnalazioni di aziende del settore in merito ad ad alcuni refusi nel testo del contratto siglato nelle scorse settimane, hanno definito alcune correzioni. In primo luogo, all’art. 30 “Livelli di inquadramento professionale e trattamento economico”, è stato modificato l’ultimo periodo con riferimento al 7° Livello come segue “Salvo quanto previsto dagli artt. 41 e 42, i livelli di inquadramento professionale e il conseguente trattamento economico per gli apprendisti saranno i seguenti: – 2 livelli inferiori a quello in cui è inquadrata la mansione professionale per cui è svolto l’apprendistato per la prima metà del periodo di apprendistato; – 1 livello inferiore a quello in cui è inquadrata la mansione professionale per cui è svolto l’apprendistato per la seconda metà del periodo di apprendistato. Alla fine dell’apprendistato il livello di inquadramento sarà quello corrispondente alla qualifica eventualmente conseguita. Per gli apprendisti assunti per l’acquisizione delle qualifiche e mansioni comprese all’interno della disciplina contrattuale nazionale del CCNL sport nel quinto livello di inquadramento, l’inquadramento e il conseguente trattamento economico sono al sesto livello per la prima metà del periodo di apprendistato, al quinto livello nella seconda metà del periodo di apprendistato. È vietato stabilire il compenso dell’apprendista secondo tariffe di cottimo”.
All’art. 43 “Rinvio alla legge” è stato invece introdotto l’ultimo periodo per la salvaguardia degli attuali profili formativi degli apprendisti, ossia “Per quanto non disciplinato dal presente CCNL le parti fanno espresso riferimento alle disposizioni di legge vigenti in materia. Dichiarazione delle parti Le Parti allegano al presente CCNL i profili formativi, approvati con apposito verbale, per ogni tipologia di apprendistato, qui prevista che potranno essere oggetto di revisione annuale nel corso del periodo di vigenza. Durante il periodo necessario all’approvazione del verbale delle Parti relativamente ai nuovi profili formativi, rimangono vigenti quelli approvati in allegato al CCNL sottoscritto in data 22/12/2015“.
Da ultimo le precisazioni in merito alla tabella C, nello specifico alla colonna “Una Tantum, (rateo ex 14° 01/07/2023-31/12/2023) da erogare al 30/06/2024” la compressione della riga intestazione aveva coperto la data di erogazione concordata al 30 giugno 2024. Nella tabella B, invece, per la retribuzione Quadri al 1° novembre 2026 la somma corretta è 2.137,11 e non 2.173,11.

Carta di inclusione e modalità di utilizzo

È stato registrato dalla Corte dei Conti il D.I. del 27 dicembre 2023 che disciplina le modalità di utilizzo della Carta di inclusione: in attesa della pubblicazione in G.U., il provvedimento è consultabile sul sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Ministero del lavoro e delle politiche sociali, comunicato 24 gennaio 2024).

Dal prossimo 26 gennaio inizierà ad essere corrisposto l’Assegno di inclusione (ADI): il beneficio economico è erogato attraverso uno strumento di pagamento elettronico ricaricabile, denominato «Carta di inclusione».

 

Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha comunicato l’avvenuta registrazione presso la Corte dei Conti del decreto interministeriale del 27 dicembre 2023 che detta disposizioni sulle modalità di utilizzo della Carta in questione.

 

Attraverso la Carta ADI possono essere soddisfatte, oltre alle esigenze previste per la Carta acquisti (acquisto di generi alimentari e pagamento delle bollette energetiche e delle forniture di gas), anche altre esigenze dei beneficiari, come, ad esempio, effettuare un bonifico mensile a favore dell’intermediario che ha concesso il mutuo o in favore del locatore indicato nel contratto di locazione.

 

La Carta non può essere utilizzata per l’acquisto dei seguenti beni e servizi:

 

a) giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità; b) acquisto di sigarette, anche elettroniche, di derivati del fumo; c) giochi pirotecnici; d) prodotti alcolici; e) acquisto, noleggio e leasing di navi e imbarcazioni da diporto, nonché servizi portuali; f) armi; g) materiale pornografico e beni e servizi per adulti; h) servizi finanziari e creditizi; i) servizi di trasferimento di denaro; j) servizi assicurativi; k) articoli di gioielleria; l) articoli di pellicceria; m) acquisti presso gallerie d’arte e affini; n) acquisti in club privati. 

 

È, in ogni caso, inibito da parte del gestore del servizio l’uso della Carta ADI in esercizi prevalentemente o significativamente adibiti alla vendita dei beni e servizi di cui sopra, come pure l’utilizzo della Carta ADI all’estero e per gli acquisti on-line o mediante servizi di direct-marketing.

 

Sono previsti poi dei limiti di importo per i prelievi di contante: nel caso di attribuzione di una unica carta per nucleo familiare, il limite mensile di prelievo di contante è di massimo 100 euro, moltiplicato per la scala di equivalenza.

 

Nel caso di attribuzione del beneficio a integrazione del reddito familiare ai singoli maggiorenni del nucleo familiare che esercitano le responsabilità genitoriali o sono considerati nella scala di equivalenza, la Carta permette di effettuare prelievi di contante nel limite mensile non superiore a 100 euro per ciascuna Carta ADI individuale.

 

Le disposizioni del decreto si applicano a decorrere dalla data di avvio della presentazione delle domande dell’ADI.